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COSENZA – Sarà Ciro Corona, presidente dell’associazione R-Esistenza Anticamorra di Scampia e leader della Rete delle R-Esistenze Meridionali, l’ospite che inaugurerà il 7° anno delle attività scientifiche del laboratorio universitario di Pedagogia della R-Esistenza.
L’incontro, che ha come tema la “Scampia ribelle e l’antimafia sociale”, si svolgerà lunedì 23 ottobre alle 14.45 presso l’University club (cubo 23/C, 1° piano) dell’Università della Calabria.
All’appuntamento, dopo i saluti delle Autorità accademiche, prenderanno parte il giornalista Michele Inserra e la scrittrice Chantal Castiglione che introdurranno la relazione di Ciro Corona, mentre il coordinamento dei lavori seminariali sarà affidato a Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia presso l’Ateneo.
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«In sette anni di lavoro e senza l’utilizzo del denaro pubblico, abbiamo organizzato – afferma Giancarlo Costabile – 81 seminari e 17 laboratori itineranti nelle zone meridionali a maggiore densità mafiosa (Palermo, Scampia, San Luca, Piana di Gioia Tauro, Reggio Calabria e periferia di Cosenza), coinvolgendo più di 200 relatori. Abbiamo dato spazio a tutte le realtà, istituzionali e sociali, impegnate nel contrasto alla cultura mafiosa, attraverso una prospettiva dichiaratamente meridionalista. Le mafie, continua Costabile, sono state un linguaggio del potere centrale con il quale è stato gestito per anni il sottosviluppo economico-civile delle terre meridionali. Oggi sono diventate il volto esplicito della finanza mondiale, e il suo strumento principale per legittimare la società delle disuguaglianze e delle povertà. La nostra azione, in quest’anno accademico, sarà indirizzata alla decostruzione scientifica e politica delle risposte dell’antimafia borghese al problema criminale, funzionali soltanto al mantenimento dei (lauti) profitti privati di un ceto parassitario di burocrati della parola. L’obiettivo, conclude Costabile, è l’affermazione di un modello pedagogico basato sull’idea chiave della Disobbedienza, secondo l’approccio educativo della Scuola di Barbiana, quale dispositivo teorico-pratico per costruire un’alternativa alla società capitalistica e alla sua economia criminale, attraverso l’organizzazione dal basso di un nuovo concetto di democrazia popolare e sociale.»
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