L'unical di Rende
2 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – L’Unical, o Università della Calabria, continua a incassare buone valutazioni dagli osservatori internazionali. A sostenere l’università calabrese è ancora una volta il Times Higher Education che, dopo aver esaltato l’Unical tra le università con meno di 50 anni di vita (LEGGI LA NOTIZIA) adesso inserisce «l’Unical al 12esimo posto tra le università italiane, tra il 171esimo e il 180esimo nella nuova classifica a livello europeo e ne conferma la permanenza tra le prime 400 al mondo».
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NEL FASCICOLO AD AGGIORNAMENTO DINAMICO
A darne notizia evidenziando la propria soddisfazione è il rettore Gino Crsci che, in una nota stampa, ha precisato che «continua a crescere il livello della reputazione internazionale del nostro ateneo e sottolineiamo, con orgoglio, come la nostra sia l’unica università del Sud, insieme a Salerno, ad essere in cima alla top 15 delle italiane, addirittura tra quelle pubbliche tra le prime in assoluto. La classifica rende merito di una politica di successo di tutta la nostra università, tenendo conto che il Times utilizza ben 13 indici che misurano, tra l’altro, la qualità della ricerca, della didattica, del trasferimento tecnologico e dell’internazionalizzazione».
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L’Università della Calabria, infatti, «nella classifica delle italiane è al 12esimo posto, insieme alla Bicocca di Milano, al Politecnico di Torino, alle università di Salerno, Trieste e Torino, sei posti sotto la Bocconi. Anche nella nuova classifica europea, lanciata per la prima volta quest’anno dal The Times Higher Education, l’Unical si piazza in buona posizione, tra il 171esimo e il 180esimo posto, superando molte prestigiose università del Regno Unito, della Francia, della Spagna e della Germania».
Il rettore ha spiegato che in questi anni si è «puntato molto sull’apertura al mondo accademico internazionale, grazie anche al coordinamento dell’Ufficio speciale relazioni internazionali. Esempi recenti sono i tantissimi ospiti che da molti paesi esteri sono venuti a stringere accordi con la nostra università: solo nel mese in corso abbiamo ospitato i responsabili dello Zahn Innovation Center di New York, il simposio internazionale dell’Italian American Studies Association per il suo cinquantesimo anniversario e abbiamo in corso tre summer school in collaborazione con le università del Nord America».
In conclusione per Gino Crisci «l’ottima posizione nella classifica pubblicata oggi dal Times Higher Education conferma il buon andamento certificato anche dalla precedente graduatoria pubblicata appena due mesi fa, quella delle giovani università con meno di 50 anni d’età. Questo significa che il rendimento della nostra università continua ad essere elevato, a fronte di un continuo e drammatico sottofinanziamento da parte dello Stato, che utilizza criteri che penalizzano pesantemente la nostra università e quelle del Sud in generale».
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