Un momento della cerimonia
3 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – La Biblioteca d’area umanistica dell’Università della Calabria ha inaugurato la sua prima sala di ricerca, dedicata agli studiosi di Ferdinand de Saussure e intitolata alla memoria di Tullio De Mauro, linguista ed ex ministro della Pubblica istruzione scomparso lo scorso 5 gennaio. La sala di ricerca contiene la collezione saussuriana istituita dalla Biblioteca nel 2013 e arricchita dalla donazione di circa 300 documenti, tra libri, tesi di dottorato, microfilm e corrispondenza scientifica, provenienti dalla biblioteca personale di De Mauro e affidati all’Unical lo scorso dicembre. Doveva esserci anche l’ex ministro all’università oggi per l’inaugurazione della sala.
«Per Tullio era un impegno ineludibile. Sarebbe stato qui ad ogni costo, per rispondere all’invito di Daniele», ha raccontato la moglie Silvana Ferreri nel corso della cerimonia, rivolgendosi a Daniele Gambarara, ordinario di Filosofia del linguaggio e punto di connessione tra Saussure, De Mauro e l’Università della Calabria. Allievo di De Mauro, Gambarara è oggi uno dei più autorevoli studiosi del linguista ginevrino scomparso nel 2013 ed è stato l’ispiratore della collezione saussuriana della Biblioteca, costituita a partire dai volumi da lui stesso donati.
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La signora Ferreri sa però che in sala ci sono anche altri “studenti” di suo marito, utilizzando il termine in accezione ampia. Chiunque si sia avvicinato allo studio della filosofia del linguaggio e della linguistica, infatti, ha incontrato Saussure e il suo celebre “Corso di linguistica generale” attraverso la storica edizione curata da De Mauro per Laterza nel 1967, tradotta in più lingue e giunta ora in Italia alla ventottesima edizione. Proprio agli studenti si rivolge Silvana Ferreri, prendendo la parola.
«Tullio non ha mai dimenticato il suo maestro, Antonino Pagliaro. Il suo nome, come anche quello di Mario Lucidi, nei suoi lavori ricorre sempre. Con Daniele, antico e stimato allievo di Tullio, la tradizione continua. E questa è una circostanza che mi commuove sul piano umano – ha detto Silvana Ferreri – e mi tocca su quello scientifico. Non bisogna mai dimenticare i debiti verso coloro che ci hanno preceduto e che ci hanno portato sulla strada della ricerca».
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, assieme a Daniele Gambarara, anche il rettore Gino Crisci e la direttrice della Biblioteca d’area umanistica Carmela Reale.
«Oggi assumiamo un impegno per il futuro» ha detto Gambarara. La sala di ricerca, affidata anche ai suoi allievi, lavorerà in due direzioni: una nuova edizione critica di tutte le opere edite e inedite di Saussure e una rivalutazione teorica e pratica del pensiero saussuriano sulle questioni di identità e differenza in rapporto ai problemi di cittadinanza. La sala di ricerca mette a disposizione di studiosi e ricercatori i testi che Saussure ha letto o che potrebbe aver letto, i libri dei suoi allievi, a partire dai curatori del Corso Bally e Sechehaye, i testi che ricostruiscono il contesto culturale dell’epoca, studi successivi, tesi di dottorato dedicate al linguista. La collezione copre due secoli di ricerca. Tra i volumi presenti una copia dell’edizione italiana del Corso che De Mauro donò a Rudolf Engler, lo studioso svizzero che rivisitò le fonti manoscritte del testo saussuriano. «Con un affettuoso e grato sentimento di stima, di amicizia e di ammirazione dal tuo Tullio De Mauro», si legge nella dedica.
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