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COSENZA – Sono stati eletti a Catanzaro i rappresentanti degli studenti degli atenei calabresi all’interno del Coruc, il Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria. Ogni università elegge il proprio e l’elettorato attivo e passivo è riservato ai componenti di CdA e Senato accademico. La circoscrizione Unical ha eletto, con quattro preferenze, Nicola Caruso, senatore accademico di “Rinnovamento è futuro”, candidato in quota Rdu. Per l’università Mediterranea di Reggio Calabria è stato eletto Alessandro Nociti (associazione Aria), mentre per la Magna Graecia Giuseppe Mercurio (associazione Insieme).
Caruso ha ottenuto quattro preferenze, risultando eletto scrive “Rinnovamento è futuro” in una nota – all’unanimità. La rappresentanza, esulta la lista, «ha dato prova di grande compattezza in un momento di particolare fermento per l’ateneo cosentino». Tuttavia, un po’ di maretta c’è. Lo testimonia l’assenza di Michele Leonetti, altro senatore accademico di “Rinnovamento è futuro”, che non ha partecipato alla votazione. Un’assenza che non sembra casuale, ma che può essere letta come il segnale dei primi malumori all’interno della lista più votata in ateneo alle ultime elezioni studentesche, le stesse che hanno consolidato l’asse tra Università futura, Rdu e Sud.
La lista che Rèf ha presentato la scorsa primavera si poggiava sull’accordo di queste tre associazioni: Caruso era candidato in quota Rdu al Senato, Leonetti in quota Sud, con il sostegno dei giovani del Pd e dei giovani socialisti. Lo strappo sul Coruc appare come la prima crepa in quell’alleanza. Qualcosa deve essere andato storto nel processo che ha portato alla candidatura di Caruso, promossa da Università Futura e Rdu, dopo che il Consiglio degli Studenti si era espresso solo sui criteri per l’individuazione del candidato.
«Saremo una presenza vigile e costante a tutela dei diritti degli studenti calabresi», ha dichiarato intanto il neoeletto Caruso, facendo poi riferimento al braccio di ferro tra rappresentanza e governance dell’Unical («una gestione da non ripetere») e all’operato della politica regionale in materia di diritto allo studio e trasporti.
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