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Il rettore Crisci subito dopo l'elezione

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COSENZA – «I fatti segnano una linea di crisi che va dichiarata e affrontata». A qualche ora di distanza dalle dimissioni del prorettore Guerino D’Ignazio (LEGGI), è la lettera «che non avrei mai voluto scrivere» di Raffaele Perrelli a sancire la rottura tra una parte significativa dell’(ex) maggioranza e il rettore dell’Unical Gino Crisci, come approfondito nell’edizione cartacea di oggi del Quotidiano.

Raffaele Perrelli

Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e membro del Senato accademico, Raffaele Perrelli è stato uno dei principali sostenitori della candidatura di Crisci nell’estate di tre anni fa. La lettera che ha trasmesso ai colleghi direttori, al Senato, al CdA e al rettore, dopo mesi di rapporti tesi e sedute di Senato agitate, non lascia troppi margini a futuri ripensamenti. Tanto più là dove parla di «grande delusione per l’esperienza dell’attuale rettorato».

Perrelli conferma molte delle obiezioni mosse da Guerino D’Ignazio, a partire da «una estrema personalizzazione di tutte le questioni» e «un’assoluta mancanza di programmazione». «A questo punto la tolleranza, pur sofferta e per nulla dovuta, verso uno stile di governo destrutturato e “liquido”, come direbbe Bauman, non può che venir meno. Incoraggiare questa deriva personalistica significa mandare avanti la nostra piccola nave senza rotta e senza timoniere in un momento di grave carenze di risorse, di prospettive, di speranze».

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