Mimmo Lucano
2 minuti per la letturaCOSENZA – Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha deciso di devolvere ai terremotati del Centro Italia il premio conferitogli dalla decima edizione del “Premio per la Cultura Mediterranea” della Fondazione Carical. Si tratta di metà dell’importo del premio in denaro di settemila euro che Lucano ha vinto ex aequo con il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Attraverso una rigorosa selezione da parte di una giuria altamente qualificata, la Fondazione Carical assegna i riconoscimenti relativi alle sette sezioni in concorso a “nomi prestigiosi di elevato profilo internazionale”. Lucano ha annunciato la sua intenzione venerdì scorso, durante di un convegno dal titolo “Calabria: identità e bellezza” che si tenuto nella sede del Parco degli Enotri di Mendicino.
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DEL PREMIO PER LA CULTURA MEDITERRANEA
Dopo l’annuncio, Mimmo Lucano ha raccontato quando da professore emigrato a Torino pensava alla Calabria, e ai suoi paesaggi, umani soprattutto. Il desiderio di tornare per dare sfogo a quel bisogno di attivismo tra la gente della sua terra. Ha raccontati i pessimi esordi elettorali – non ha ricevuto neanche i voti dei familiari – e il primo ingresso in Comune. Poi l’inattesa elezione a sindaco. Ma, soprattutto, ha ricordato come è nata l’accoglienza a Riace: da uno sbarco casuale di 250 kurdi approdati nel ’98 sulla spiaggia di Riace a bordo di un veliero sospinto da un vento che avrebbe potuto portali ovunque. Ha ricordato i primi anni fatti di volontariato, senza i fondi di cui si dispone oggi. E ha ricordato l’interesse per Riace da parte del regista tedesco Wim Wenders e il film che ne ha fatto.
“Allora – ha aggiunto – tutto questo impegno, che non mi è costato fatica e mi ha dato tanta felicità e soddisfazioni ma mi ha portato anche molte amarezze e molte perdite, ha avuto un senso. Abbiamo realizzato quel sogno, quell’utopia di fare di un piccolo paese della Calabria, un luogo che sui apre alle relazioni, che diventa moltiplicatore di relazioni. E, soprattutto siamo riusciti a dare il bene più grande per ogni essere umano: la speranza. La speranza per gli immigrati di costruirsi un futuro; la speranza per i cittadini di Riace di immaginarselo nel proprio paese, in Calabria quel futuro che i calabresi vedono sempre fuori dalla Calabria”. Non dovete pensare che questa è un esperienza che risolve i problemi dell’immigrazione, della Calabria; né quelli di Riace né i miei personali, che anzi si sono aggravati. Ma indica una via alternativa: contro quella visione che punta ad alzare barriere e avere pregiudizi contro gli esseri umani. Indica una via umana; che è possibile una dimensione umana. Questo è il messaggio più grande. La cosa più importante che abbiamo fatto è trasmettere un piccolo messaggio di umanità al mondo”.
La cerimonia di premiazione dei vincitori si terrà venerdì 14 ottobre al Teatro Rendano di Cosenza.
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