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COSENZA – Il poeta statunitense Robert Lee Frost diceva che «La casa è quel posto dove, quando ci andate, vi accolgono sempre». È capitato questo ai suoi quattordici connazionali che, per due settimane, hanno spostato la loro vita e il loro studio da Houston, in Texas, a Cosenza. Il Liceo classico “Bernardino Telesio” è diventato la casa di Amanda Martinez, Hallie Montalbo, Irvin Alvares, Georgina Ramos, Jules Rosen, Marisol Gutierrez, Zoe Munoz, Veronica Guajardo, Jessica Ortega, Michelle Tamez, Edylizette Orozco, Sam Reuter, Amanda Pascali e il loro accompagnatore Quan Ngo.

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Tutti gli alunni, che in Texas studiano Italiano, sono stati accolti in una famiglia cosentina. «Vedrete – diceva la prof Rosanna Gallucci ai giovani “telesiani” e alle loro famiglie – quando questi ragazzi americani torneranno a casa loro proverete un enorme dispiacere». E la nostalgia è già arrivata in questi ultimi giorni vissuti da “American Bruzi”.

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Come salutarli questi nuovi amici? Come solo al Sud si riesce a fare: facendoli sentire a casa propria anche a chilometri di distanza. Ed è così che la serata di ieri si è tramutata nel tradizionale Thanksgiving day, il Giorno del Ringraziamento, in contemporanea con gli Usa ma con un tocco di cosentinità. Un buffet preparato dalle famiglie italiane e dai ragazzi per i loro ospiti americani felicissimi di aver assaggiato la loro cultura culinaria miscelata con quella calabrese. «Amo l’Italia soprattutto per il cibo», ci racconta Irvin. A metà febbraio, a volare a Houston, saranno i ragazzi del Telesio che verranno ospitati dalle famiglie dei loro giovani colleghi. Annachiara Gentile, Maria Cristina Trimboli, Francesco Bilotta, Alessandra Barbarossa, Chiara Cortese, Nicoletta Raia, Ludovica Lanza, Elena Sofia La Neve, Lisa Dodaro, Maria Laura Iaconianni, Allegra Batacchi, Ferdinando Giovinazzo, Carol Gagliardi e Fabrizia Gargano insieme alla vicepreside Galucci voleranno verso il Texas. È proprio quest’ultima a spiegare con orgoglio che gli scambi culturali sono fra punti di forza dell’offerta formativa del Telesio. Gli studenti, negli ultimi anni, sono andati a Boston, a Bordeaux e, sperano dal Classico, di chiudere presto un accordo con scuole di Australia e Nuova Zelanda. Gli studenti pagano solo il biglietto aereo, tutto il resto è gratuito. Se si passasse per la burocrazia ordinaria fatta di ministeri, autorizzazioni e scartoffie varie il mondo resterebbe solo su una cartina geografica. Al Telesio hanno preferito alzare il telefono e chiamarlo quel mondo per capire chi volesse scambiare le proprie esperienze di vita e di studio. Francesco e Carol raccontano quanto sia stato bello avere qui i nuovi amici americani e, come gli altri compagni del resto, non vedono l’ora di andare in America. Il Giorno del Ringraziamento in salsa bruzia passa veloce sotto gli occhi di un soddisfatto Vincenzo Iaconianni, preside della scuola. Mentre osserva i ragazzi mangiare tacchino e ripieno insieme a lasagne e focacce, li vede già uomini e donne che domani ricorderanno questa esperienza come una delle più importanti della loro vita. Ragazzi che hanno fatto sentire cosentini i giovani texani che proprio non se ne vorrebbero tornare più nella città che ospita la Nasa. «Houston abbiamo un problema…». Sì, si chiama nostalgia ed è iniziata ancora prima di lasciare le rive di Crati e Busento.

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