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CATANZARO – Si rimescolano gli abitanti delle più grandi città calabresi e, nell’arco di un anno (2013-2014), muta la densità demografica dei capoluoghi di provincia, portando alla ribalta alcuni dati molto interessanti sul grado di attrattività dei più importanti centri urbani della regione. A fornire uno spaccato sul flussi demografici è il Comune di Catanzaro, che ha effettuato in questi giorni uno studio approfondito sul numero dei residenti e degli iscritti nel registro dell’anagrafe del capoluogo di regione. Ne esce fuori una sorta di classifica sulle città più popolose e di quelle, invece, esposte a una pericolosa emorragia di residenti.
LA CLASSIFICA DELLE CITTA’ – La città più grande della Calabria continua ad essere Reggio Calabria, che guadagna in un anno circa 3mila abitanti, consolidando il primato regionale con i suoi circa 180mila abitanti. L’area in riva allo Stretto continua, dunque, ad essere la più popolosa della regione, contando anche su una notevole estensione territoriale. Alle spalle di Reggio, a sorpresa si piazza Catanzaro, che in un solo anno guadagna 3mila nuovi residenti, superando così la soglia dei 91mila abitanti, pericolosamente inflazionata negli anni scorsi, quando scese ad 88mila. Terzo posto in classifica per Lamezia Terme (più o meno stabile nell’ultimo anno), che non ha i galloni del capoluogo di provincia ma è da sempre regina dell’istmo della Calabria con i suoi 70.446 abitanti. A seguire c’è Cosenza, con poco più di 67mila residenti, poi Crotone con poco meno di 60mila abitanti e con un incremento annuo di mille unità. Nella hit parade delle città brillano tre grosse realtà del cosentino Corigliano (circa 39mila), Rossano (circa 37mila) e Rende (quasi 33mila). La più piccina fra le calabresi è Vibo Valentia con poco più di 33mila abitanti e ferma ai livelli dell’anno precedente.
IL CASO CATANZARO – C’è forse un dato che risalta più degli altri nel viaggio fra le città più popolose della Calabria ed è quello di Catanzaro. Il capoluogo di regione vive, in qualche modo, una sorta di rimonta e da centro “Cenerentola” della regione – con spoliazione di importanti sedi istituzionali e tripartizione dell’originaria area centrale della Calabria – scala la classifica dei centri urbani e riconquista un posto al sole alle spalle di Reggio Calabria, dalla quale – certo – la distanziano quasi 90mila abitanti (praticamente è doppiata), ma per il sindaco Sergio Abramo è pur sempre una soddisfazione. La grande emorragia demografica è stata arrestata, si è alzato un argine alla grande fuga dalla città che aveva contraddistinto gli ultimi anni. Dai primi mesi del 2014, il capoluogo si assesta intorno ai 91mila abitanti, con un aumento medio di circa 2mila abitanti rispetto all’anno precedente.
Un’inversione di tendenza significativa che ha visto, dopo molti anni, finalmente un segno “più” per una città che dal 2005 al 2013 aveva perso quasi 8mila abitanti, scendendo – come già detto – al di sotto della fatidica soglia dei 90mila. «E’ troppo presto per dire se Catanzaro è una città nuovamente attrattiva – osserva il sindaco Sergio Abramo – anche se questi dati inducono ad un cauto ottimismo. Non era una bella cosa perdere 4-500 abitanti all’anno. I cittadini sono il principale patrimonio di una comunità e questo segnale è piuttosto incoraggiante. Noi ce la stiamo mettendo tutta per migliorare la città ed alzare la qualità della vita. Bisognerà capire meglio quali sono i fattori che hanno incoraggiato questa ripresa della crescita».
IL CASO COSENZA – Il primato regionale negativo – in base allo studio effettuato dal Comune di Catanzaro – va alla città bruzia. Il capoluogo guidato da Mario Occhiuto, alla testa della più grande provincia della regione, perde appeal e nell’ultimo anno quasi si spopola di 3mila persone, toccando la soglia dei 67mila residenti, soli 6mila in meno rispetto a Crotone, che insieme Vibo Valentia ha conquistato il piedistallo di capoluogo di provincia nel 1992. C’è da dire che sul grado di attrattività di Cosenza non può che pesare il processo di conurbazione in atto con i paesi più vicini e, soprattutto, con Rende, che da sola conta circa 33mila residenti. Le due realtà – Cosenza e Rende – sommate insieme portano l’area urbana cosentina a quasi centomila residenti.
L’INCIDENZA DEGLI IMMIGRATI – La Calabria non è fuori dal mondo e in un’epoca di importanti flussi migratori anche la regione è presa di mira da persone in fuga da paesi in guerra o, semplicemente, alla ricerca di migliori condizioni di vita. Sulla densità demografica, infatti, non può che pesare anche la presenza di immigrati. L’aumento di residenti di Reggio Calabria è determinato in buona parte dalla forte presenza di stranieri (10mila 500) che rappresentano il 6% della popolazione. Mentre a Catanzaro gli stranieri sono 2.796 e rappresentano appena il 3% della popolazione. La città più multietnica è Lamezia Terme, con un’incidenza degli stranieri molto forte (4.416 che rappresentano il 6% della popolazione).
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