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ROMA – Papa Francesco ha canonizzato sei nuovi beati definiti come santi «senza risparmio al servizio degli ultimi», e tra questi c’è anche il calabrese San Nicola Saggio da Longobardi, frate dell’ordine di San Francesco di Paola beatificato il 17 settembre 1786 da Pio VI (LEGGI LA NOTIZIA SULLA PROCLAMAZIONE). Nel corso della cerimonia di canonizzazione il Santo Padre, richiamandosi alla vita dei sei neo santi, ha ricordato come «i pastori della Chiesa devono essere buoni pastori, capaci di radunare dalla dispersione, in cerca della “pecora perduta”, mai “mercenari”». Il Pontefice ha messo in luce come «quanti nella Chiesa siamo chiamati ad essere pastori, non possiamo discostarci da questo modello, se non vogliamo diventare dei mercenari. A questo riguardo, il popolo di Dio possiede un fiuto infallibile nel riconoscere i buoni pastori e distinguerli dai mercenari».
La celebrazione si è tenuta nella ricorrenza della solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, un giorno speciale in cui Francesco ha deciso di rendere gli onori dell’altare a Giovanni Antonio Farina (1803-1888); Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia (1805-1871); Ludovico da Casoria (1814-1885); Nicola da Longobardi (1650-1709); Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore (1877-1952); Amato Ronconi (ca 1226-ca 1292).
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Il Papa, poi, ricorda come «il Vangelo ci dice che cosa il regno di Gesù chiede a noi: ci ricorda che la vicinanza e la tenerezza sono la regola di vita anche per noi, e su questo saremo giudicati. La salvezza non comincia dalla confessione della regalità di Cristo, ma dall’imitazione delle opere di misericordia mediante le quali lui ha realizzato il regno. Chi le compie – osserva il Papa – dimostra di avere accolto la regalità di Gesù, perché ha fatto spazio nel suo cuore alla carità di Dio. Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore, sulla prossimità e sulla tenerezza verso i fratelli. Da questo dipenderà il nostro ingresso o meno nel regno di Dio, la nostra collocazione dall’una o dall’altra parte. Gesù, con la sua vittoria, ci ha aperto il suo regno, ma sta a ciascuno di noi entrarvi, già a partire da questa vita, facendoci concretamente prossimo al fratello che chiede pane, vestito, accoglienza, solidarietà».
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Riguardo i santi italiani tra cui il calabrese Nicola Saggio, papa Bergoglio ha ricordato «l’esempio dei quattro santi italiani, nati nelle provincie di Vicenza, Napoli, Cosenza e Rimini» auspicando anche che aiutino «il caro popolo italiano a ravvivare lo spirito di collaborazione e di concordia per il bene comune e a guardare con speranza al futuro, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili».
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