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CASSANO IONIO – La visita di Papa Francesco in Calabria il 21 giugno la pagheranno la diocesi di Cassano e i fedeli e non le casse pubbliche dello Stato. Il vescovo e segretario generale della Cei Nunzio Galantino l’aveva detto e ora lo sta mettendo in pratica. «Sono sicuro – scrive il presule in una nota – che, con l’impegno di tutti e con le offerte liberali di presbiteri, laici, parrocchie, associazioni, movimenti e gruppi si riuscirà a far fronte alle inevitabili spese che l’evento comporterà, pur nella consapevolezza che ciò non darà diritto a trattamenti di preferenza o a prime file».

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Per le offerte, la curia ha attivato un conto corrente bancario e uno postale sui quali potranno essere effettuati i versamenti e gli estremi sono stati pubblicati sul sito ufficiale della visita (www.papafrancescoacassano.it). I conti, precisa la diocesi, hanno una sola finalità: raccogliere le offerte di chi intende contribuire, «con spirito di liberalità e ciascuno secondo le proprie disponibilità e volontà», alla copertura delle spese necessarie per l’organizzazione del viaggio pontificio. E la curia si impegna a garantire la trasparenza: ad ogni versamento seguirà il rilascio di regolare ricevuta, poi tutte  le somme saranno contabilizzate ed alla fine sarà pubblicato e diffuso, attraverso ogni possibile canale di comunicazione, un bilancio consuntivo. Eventuali residui, chiarisce il vescovo, saranno devoluti in beneficenza.

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Già nell’annunciare l’arrivo in Calabria il vescovo aveva auspicato che essa non rappresentasse «un capitolo di spesa ingiustificata per le amministrazioni comunali, in particolare per quella di Cassano», specificando di ritenere inopportuno «chiedere denaro a istituzioni pubbliche quali Regione e Provincia: se si prevede di realizzare qualche intervento, che si tratti di interventi strutturali e duraturi per il bene della città». E Galantino aveva ribadito la cosa anche quando ha raccomandato ai suoi preti di non chiedere soldi ai politici per costruire o ristrutturare le chiese.

 

 

 

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