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ORA c’è anche la firma di papa Francesco: il miracolo attribuito al beato Nicola Saggio da Longobardi, dopo il riconoscimento da parte della commissione medica e quello della commissione teologica, riceve il sigillo definitivo da parte delal Chiesa. E così ora non ci sono più ostacoli per la canonizzazione del frate seguace di san Francesco di Paola morto il 3 febbraio 1709 e proclamato beato, nel 1786 da papa Pio VI.

Stamattina Bergoglio ha ricevuto in Vaticano il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, e ha promulgato una lunga serie di decreti, che riguardano l’iscrizione diretta nell’elenco dei santi di Francesco de Laval, francese e vescovo in Canada; Giuseppe de Anchieta, sacerdote gesuita brasiliano, e aria dell’Incarnazione (al secolo: Maria Guyart), religiosa fondatrice del monastero delle Orsoline nella città di Québec. Per loro, non è stato necessario riconoscere il miracolo, che invece è avvenuto, secondo la Chiesa, per altre 13 figure in cammino verso la gloria degli altari.

Tra esse, anche il frate di Longobardi, in provincia di Cosenza, che diventa così il primo religioso dell’ordine dei Minimi a ottenere la canonizzazione, dopo il fondatore, anche se di recente è stato riconosciuto il martirio di alcune monache spagnole appartenenti al secondo ordine (LEGGI), mentre numerosi sono gli appartenenti al terz’ordine che si contano tra le chiere dei santi.

L’iter per Giovanni Battista Clemente Saggio, poi divenuto fra Nicola, era iniziato nel 1716 e aveva portato alla beatificazione dopo settant’anni. E in quell’occasione il decreto fu letto proprio il 2 aprile, festa di san Francesco di Paola. Tra i minimi era entrato a vent’anni, nel 1670, nonostante il parere contrario dei genitori. Figlio di contadini, da sempre aveva dedicato lungo tempo alla preghiera e alla penitenza nelle fasi nelle quali riusciva a liberarsi dal lavoro dei campi. Una volta diventato frate, visse nel convento di Paola ma passò anche da Montalto, Cosenza, Spezzano Sila e Paterno. Oltre che a Roma, dove fu spedito una prima volta e dove tornò poco prima di morire.

La devozione nei suoi confronti è rimasta sempre viva. Il 24 dicembre 1972, fu inaugurata la parrocchia di Longobardi Marina, in provincia di Cosenza fu intitolata, per speciale concessione della Santa Sede, a Sant’Antonio e al Beato Nicola Saggio e affidata ai padri minimi, dall’arcivescovo di Cosenza, Enea Selis. E oggi la comunità di Longobardi e la famiglia dei frati sono in festa per il nuovo santo. L’ultimo calabrese canonizzato era stato il reggino don Gaetano Catanoso, morto nel 1963 proclamato santo da Benedetto XVI nel 2005: la sua festa ricorre il 4 aprile.

Ma a festeggiare oggi ci sono anche le suore che prestano la loro opera pastorale all’Università della Calabria: un’altra delle personalità per le quali papa Francesco ha riconosciuto il miracolo è il beato Giovanni Antonio Farina, vescovo di Vicenza, fondatore dell’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori che da diversi anni operano nella parrocchia universitaria San Paolo di Arcavacata di Rende e nella cappella al centro del campus. Nato a Gambellara, in provincia di Vicenza, l’11 gennaio 1803 Farina morì a Vicenza il 4 marzo 1888.

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