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ARRIVANO in Calabria 26,8 milioni di euro per i beni culturali. Ad anticipare la notizia è il Ministro per i Beni culturali e il turismo, Massimo Bray. Si tratta di fondi strutturali “salvati”, dalla restituzione, grazie ad una “rimodulazione” che renderà possibile reinvestirle sul patrimonio regionale. A partire dalle priorità. Tra queste, annuncia Bray al Quotidiano, “c’è Kaulon”. 

«E’ stata completata l’assunzione degli impegni finanziari sull’intero ammontare delle risorse programmate dei fondi Poin 2007/2013 – apprendiamo dal Mibact – e per la Calabria sono state stanziate risorse complessive di fondi strutturali pari a 61 milioni di euro». Di questi 24,67 appartengono alla fase uno del piano progettuale e sono stati destinati ad interventi nel Polo Museale di Sibari (7 interventi) e per il parco e il Museo archeologico di Locri (3 interventi), con gare già avviate. Si scioglie anche il “nodo” del secondo intervento sul Museo di Reggio: salvi i 10,5 milioni. Gli altri 26,8 milioni di euro «saranno destinati ad ulteriori interventi». 
 
Su quali progetti saranno utilizzati questi fondi in Calabria? 
«Il Ministero ha impegnato tutte le energie e le professionalità per utilizzare senza sprechi i fondi strutturali. Il Mibact ha risposto agli impegni presi utilizzando al meglio le risorse e l’intero programma, con uno sforzo finalizzato a rispettare i tempi di attuazione. Dopo gli interventi per Sibari e quelli per Locri, le cui gare sono già avviate, la somma rimodulata sarà destinata alle altre priorità che abbiamo individuato: penso all’antica Kaulonia, sito di straordinario valore archeologico gravemente colpito da una violenta mareggiata nei giorni scorsi, ma anche alla predisposizione di un piano di prevenzione e manutenzione dell’intero patrimonio storico, artistico e archeologico calabrese». 
 
Da Sibari a Kaulon. Non crede che servirebbe una azione concertata, con il governo e gli enti locali, per mettere la parola fine allo sfascio del paesaggio e del patrimonio culturale che, in Calabria, sta facendo pagare un prezzo altissimo. Ci sono iniziative concrete in atto in questo senso? 
«ll Ministero ha previsto immediatamente uno stanziamento urgente e straordinario di 300 mila euro per un primo intervento di messa in sicurezza del sito di Kaulon. Siamo consapevoli che per la tutela e la piena valorizzazione di questo splendido luogo, memoria di un passato ricco di valore storico, sia necessario un lavoro di squadra con gli enti locali e l’esempio del lavoro fatto per riportare al Museo di i Bronzi è una buona pratica di come si possa fare sistema. Il Governo condivide la necessità di individuare risorse per tutelare i patrimoni storici e culturali. E’ ormai evidente che serve un piano di iniziative che non venga messo in atto quando nasce un’emergenza, ma che svolga un’azione di tutela e di prevenzione dei rischi che il nostro patrimonio richiede».
 
Per Sibari il nostro giornale, per iniziativa del direttore Matteo Cosenza, ha varato un campagna che ha trovato l’adesione forte di università, enti, parti sociali, studiosi e cittadini. Uno per tutti l’incisivo sostegno da parte di Salvatore Settis. Non solo una raccolta fondi, ma un “memento” e un laboratorio di idee fecondo di azioni concrete. Cosa pensa di questa iniziativa e come può legarsi agli interventi del  Mibact? 
«Ritengo importante sensibilizzare i cittadini su temi importanti come la tutela del patrimonio culturale e il rispetto del paesaggio. Impegnarsi in modo attivo per la tutela di quello che è il nostro patrimonio, i nostri beni comuni è una scelta doverosa e un esempio positivo di cambiamento di indirizzo dopo anni di disattenzione. Per quanto riguarda Sibari, il Mibact sta facendo la propria parte: con l’utilizzo dei fondi strutturali Poin/Fesr sono già state avviate le gare per diversi interventi di messa in sicurezza e di valorizzazione. Dagli interventi di salvaguardia e conservazione dopo l’alluvione del 2013 alle opere in favore dell’area archeologica e del Parco della Sibartide, dalla creazione di una nuova unità museografica all’interno del Museo, alle opere di riqualificazione dell’Oasi di Casa Bianca fino a quelle di completamento di Parco Cavallo».
  
Cultura e turismo in Calabria. I dati sono impietosi e la ricerca è al palo. Fermandoci a Sibari, solo l’1% di un giacimento tra i più vasti d’Europa (500 ettari di Parco) è stato scavato a causa del dissesto. I turisti restano un miraggio, visto che nel 2012, prima ancora dell’inondazione, Sibari ha messo in cassa, in un anno, solo 6.168 euro, con 3248 visitatori a pagamento e 8.731 gratuiti. Su tutta la regione, il dato è eclatante: nel 2012 solo 11.989 paganti su 202.005 visitatori per 27.046 euro. C’è un “piano” per ribaltare questa situazione? 
«Il legame tra turismo e cultura è strategico: la ricchezza del patrimonio italiano costituisce una delle risorse fondamentali per lo sviluppo del Paese e una delle occasioni su cui provare a sperimentare buone pratiche di governo che richiedono la capacità di fare sistema con gli enti locali. Per rilanciare il turismo ritengo fondamentale la capacità di “fare sistema” e utilizzare tutte le nostre potenzialità: governo, enti locali, istituzioni e operatori del settore devono saper individuare le forme migliori per valorizzare questo settore che, ripeto, è strategico. I risultati in questo modo saranno positivi per tutto il territorio in termini di sviluppo civile, sociale ed economico». 
 
Voli costosi, treni-lumaca e A3: arrivare in Calabria è una impresa. Come intende muoversi il Mibact, ad esempio con il ministero dei Trasporti, per liberare questa terra dall’isolamento, condizione imprescindibile per il turismo? 
«Il valore della proposta turistica è strettamente correlato anche alla qualità dei servizi. Il settore dei trasporti è quindi decisivo per sostenere e rilanciare la capacità attrattiva turistica delle nostre realtà territoriali. Il Governo ha finanziato per quest’anno la progettazione del prolungamento dell’Alta velocità fino a Reggio Calabria, un intervento che ha un valore essenziale per lo sviluppo culturale e turistico della regione. Inoltre, è in fase di ultimazione l’autostrada Salerno-Reggio Calabria: saranno completati gli ultimi 13 km entro i primi mesi di quest’anno e sono stati appena rifinanziati 58 km per il necessario ammodernamento». 
 
Da Sibari a Reggio: i Bronzi hanno toccato i 17.000 visitatori in meno di due settimane. Ma adesso il completamento del  Museo si è arenato a causa dei ricorsi. Il Consiglio di Stato tratterà la vicenda a marzo. Cosa farà il  Mibact per evitare nuove “secche”? 
«Sono convinto che, attraverso operazioni come quella del ritorno in anticipo dei Bronzi di Riace nella loro “casa” si possa ricreare quello spirito di comunità civile, di legalità, di un territorio. Se posso utilizzare una metafora, abbiamo mostrato che se lavoriamo insieme, se sappiamo ascoltare e dialogare, siamo in grado di rimettere in piedi il Paese. E poi abbiamo il dovere di sostenere la crescita nel Mezzogiorno, di creare opportunità di lavoro, di buona occupazione, di superare le disuguaglianze che in questi anni si sono accentuate. La cultura in questo senso deve giocare un ruolo fondamentale. Riguardo ai ricorsi, posso dire che il Mibact farà tutto il necessario per arrivare in tempi brevi all’affidamento dei lavori, ma queste situazioni di continui rallentamenti non sono più sopportabili».  
 
Dai fondi Poin, infine, rimangono 10,5 milioni per l’ampliamento e la valorizzazione del Museo di Reggio. Dopo l’ormai nota bocciatura del progetto di Di Battista, al centro di un forte movimento d’opinione che ha imposto lo stop, come si procederà per varare un condiviso progetto?
«Grazie ai fondi Poin/Fesr non utilizzati nella prima fase di programmazione e rimodulabili nella seconda, potremo impiegare le risorse per valorizzare il Nuovo Museo Archeologico di Reggio Calabria. Le modifiche al progetto saranno valutate con la Regione e saranno frutto di una scelta condivisa. Credo sia giusto attivare un momento di ascolto prima di giungere ad una soluzione». 
 
Ministro, un patrimonio tutelato e ben valorizzato è la condizione primaria per lo sviluppo del territorio e la creazione di opportunità per tanti giovani. Cosa sente di poter dire, oggi, ai calabresi? 
«I beni culturali sono la nostra identità, le tracce della nostra civiltà, il collante della nostra comunità. Rappresentano una delle opportunità per la crescita dell’economia territoriale. Non è sufficiente disporre di uno straordinario potenziale culturale: oggi appare sempre più urgente disporre di una adeguata strategia per tutelare questo patrimonio culturale e artistico. Se faremo questo creeremo quella sensibilità diffusa e quel senso di appartenenza che saranno alla base di uno sviluppo forte, rispettoso, consapevole. Sono stato diverse volte in Calabria e ai calabresi posso solo dire grazie per l’accoglienza e l’ospitalità che ho sempre ricevuto. La grande partecipazione di cittadini che abbiamo riscontrato a Reggio Calabria in occasione dell’inaugurazione del Nuovo Museo dimostra, semmai ce ne fosse bisogno, l’attenzione e la considerazione che i calabresi hanno nei confronti del loro “patrimonio”. Sta a noi rispettare gli impegni. Sono certo che se faremo questo ricreeremo le condizioni per vincere le sfide che abbiamo di fronte».
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