2 minuti per la lettura
MAMMOLA (RC) – E’ polemica al Musaba di Mammola, il Parco museo di Nik Spatari e Hiske Maas per un presunto caso di censura su un murales. Tutto parte nei mesi scorsi. La Fondazione del Museo Santa Barbara, punto di forza in Calabria per l’arte contemporanea, organizza periodicamente una serie di iniziative progettuali finalizzate al completamento dell’area del Musaba. E’ stato pensato anche con questo fine il programma “Murales monumentali”.
Recentemente sono arrivati al Parco-museo di Mammola artisti creativi di tutto il mondo, con l’intento di realizzare monumentali murales on-site, con colori acrilici (no spray), sui piloni di cemento alti fino a otto metri e di una circonferenza di circa dodici metri. I possenti pilastri attraversano il parco d’arte e sono quelli che servono alla strada di grande comunicazione Jonio-Tirreno. Agliartisti intervenuti è stato assegnato un tema libero, incentrato sull’arte, architettura, archeologia e paesaggio; un connubio tra antico e moderno. I primi interventi hanno avuto inizio con gli artisti olandesi Nicoline Goudoever e Hidde Maas; l’artista napoletana Laila Finale con l’opera che tratta di una rappresentazione dei generi maschile e femminile illustrati combinando elementi simbolici e naturalistici; gli artisti calabresi Merusca Vera Staropoli e Gianluca Salomone con “Oltre i confini” e gli americani Holden Matarazzo e Alexandra Ferm con “Diogene di Sinope”.
Questi ultimi due, il primo di New York, e l’altro dell’Ohio, entrambi provenienti dall’Art Institute di Chicago, hanno sviluppato la loro realizzazione a quattro mani attorno alla figura mitica di Diogene, il filosofo cinico della Grecia antica. Attorno al cilindro di cemento i colori dei due artisti hanno formato la figura del filosofo con la sua lampada illuminata, poi, nella parte superiore, le figure di due donne in atteggiamento erotico, mentre ai lati della botte di Diogene, due giovani maschi che in preda all’eccitazione guardano tentano di arrivare alle fanciulle. Val bene ricordare che Diogene rifiutava drasticamente, non senza esibizionismo, le convenzioni e i tabù sessuali. Non pare lo stesso di questi tempi. Infatti sul pilone disegnato dagli americani Matarazzo e Ferm sono dopo un po’ scomparsi le figure maschili. Al loro posto rettili colorati, che niente hanno a che vedere con il racconto pittorico che avevano ideato gli artisti originari. Rimangono le due donzelle eccitate, quasi come due vedove bianche, e il Diogene sconsolato, che nemmeno col suo lanternino riesce a vedere che fine hanno fatto i baldi giovani.
GUARDA LA GALLERY CON I MURALES “RITOCCATI”
I giovani artisti autori, saputo del fatto, sono a dir poco esterrefatti. E non riescono nemmeno a spiegarsi come mai, su un pilone gemello, siano rimaste le immagini di tanti organi maschili nell’atto di svolazzare, sormontati da altrettanti cuoricini. Non si scompongono i responsabili del Musaba, cercando di stare lontani da chiunque abbia dimostrato interesse a sollevare polemiche.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA