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S. BENEDETTO ULLANO – Un giorno tutto calabrese per la grande Maria Callas. La famosa cantante lirica, soprano e attrice di origini greche sarà ricordata nel trentaseiesimo anniversario della morte, avvenuta nel 1977 a Parigi, con una celebrazione liturgica di suffragio in rito greco-bizantino, officiata martedì, alle 9,30, nella Chiesa Madre di S. Benedetto Ullano, piccolo centro arbëreshë a una trentina di chilometri da Cosenza. 

L’iniziativa di far celebrare una Messa in suffragio di Maria Callas, all’anagrafe Maria Anna Sophia Cecilia Kalogeropoulos nonché battezzata a tre anni, nel 1926, presso la chiesa greco-ortodossa di New York, si deve ad un suo grande ammiratore che oggi vive a Verona. Si chiama Giancarlo Tanzi ed è un importante collezionista di dischi, autografi, fotografie, libri, vestiti e oggetti appartenuti alla “Divina”. Parte di questi straordinari cimeli sono stati donati da Tanzi al Comune di Zevio (Verona), paese di origine del marito Giovanni Battista Meneghini, grande appassionato di lirica e possessore di una fiorente industria di laterizi, che poi lasciò dopo aver conosciuto Aristotele Onassis, il ricco e indiscusso armatore suo connazionale. Grazie alla donazione di questi cimeli, infatti, a breve dovrebbe sorgere nella cittadina un museo dedicato alla Callas. 
A far proprio il nobile desiderio dell’anziano e indiscusso estimatore del più grande soprano di tutti i tempi nonché fondatore del club tedesco “ Für Maria Callas”, la giovane luzzese, Cecilia Federico, trapiantata da oltre vent’anni nel veronese nonché grande appassionata della diva greca, che è riuscita a fare da gancio e organizzare l’evento nella nostra regione. Perché allora l’iniziativa di far celebrare una Messa in un paese di neanche duemila anime, in Calabria, che non è certo noto come tempio della lirica? Chi è Giancarlo Tanzi? Lo abbiamo chiesto alla stessa Cecilia Federico. 
«Giancarlo ha conosciuto la Calabria negli anni ottanta, quando ha trascorso più volte le vacanze a Tropea e a Briatico, rimanendo incantato tanto dai luoghi tanto dalla gente, nella quale ha ritrovato il calore e la gioia di accogliere l’ospite che è tratto comune con i greci che tanto gli sono cari. Ci siamo conosciuti a Verona nel 1997, – racconta la giovane luzzese – quando mi sono iscritta al gruppo “Per Maria Callas”, da lui presieduto, e che allora aveva sede a Monaco di Baviera. Mi ha risposto con grande semplicità e mi ha aiutato a procurarmi le registrazioni rare della Callas che cercavo da tempo, senza alcun fine di lucro, contento solo di trasmettere il suo entusiasmo a nuove generazioni di “callassiani”. Grazie a lui – dice ancora Cecilia Federico – ho potuto conoscere il grandissimo mezzosoprano Giulietta Simionato, cantante lirica di levatura storica, amica e collega della Callas in spettacoli che hanno fatto la storia della lirica nel mondo. Un esempio: la “Anna Bolena ” di Donizetti nel 1957, con la regia di Luchino Visconti, ha dato origine alla cosiddetta “Donizetti renaissance”, ovvero la riscoperta d tutto il repertorio del grande compositore. Mi ha anche fatto dono di autografi di autentici miti dell’Opera, quali Carlo Bergonzi e Fiorenza Cossotto, e mi ha spesso ospitato nel palco a lui riservato al Teatro Filarmonico a Verona. Fino a quando la sua salute glielo ha consentito, ogni anno, in settembre, Tanzi si è recato in Grecia per fare celebrare una Messa in memoria della Callas e per gettare una rosa nel punto dell’Egeo dove le ceneri della “Divina” sono state sparse nel 1979. Ora una brutta forma di diabete gli rende impossibile affrontare lunghi viaggi. Durante le nostre conversazioni – sottolinea ancora la giovane fans della Callas – gli ho spesso parlato dei diversi aspetti della Calabria, e in particolare della sua “grecità”, di come il Crati sia citato da Erodoto ed Euripide, di Sibari, di Crotone, dove Pitagora fondò la sua scuola; di Luzzi stessa, che si può forse identificare con l’antica Tebe Lucana; dei nostri conterranei di stirpe greco- epirota; di come la prima spedizione dall’Epiro in Calabria fosse avvenuta già ai tempi di Alessandro Magno, quando suo zio materno, Alessandro il Molosso Re d’Epiro, cercò di conquistare queste terre e qui morì, e giace».
A incuriosire e colpire tanto il veronese anche il fatto che a Luzzi sono in molti a portare il cognome Caloiero. «Il vero cognome di Maria Callas – ci spiega Cecilia Federico – era, infatti, Kalogeropoulos, e si legge Caloieropulos. Una mera coincidenza? Forse. Così ci è venuta spontanea l’idea di far celebrare una Messa in memoria di Maria in lingua greca, nel rito greco – bizantino che è sostanzialmente comune ai cattolici di rito bizantino, quali sono gli italo-albanesi quanto agli ortodossi, qual era la Callas. Con l’aiuto di mio zio, Cesare Federico, abbiamo subito trovato la disponibilità del parroco di S. Benedetto Ullano che, seppure cattolico, ha generosamente accettato di celebrare una funzione in suffragio della Callas. Noi siamo certi che Dio non farà sottigliezze teologiche fra cattolici e ortodossi, ma apprezzerà la fede di persone che a distanza di decenni vogliono ricordare una grande artista con una Messa che è almeno in parte nella sua lingua madre, nella lingua della sua interiorità, come testimoniano diversi spartiti usati per la preparazione dei suoi ruoli, e nei quali ogni parola del libretto era da lei tradotta in greco”. La “Divina”, infatti, seppur nata a New York, naturalizzata italiana e morta a Parigi, si sentì sempre profondamente greca, tanto da voler riacquistare la cittadinanza greca nei suoi ultimi anni. 
«Uguale entusiasmo – pone l’accento la giovane fans callassiana – non ha avuto Verona, dove la Callas ha iniziato la carriera internazionale esordendo in Arena con “Gioconda” . In quello che sarebbe il 90° anniversario della sua nascita, la città della lirica non ha saputo o voluto prendere alcuna iniziativa in suo ricordo, preferendo celebrare il più commerciabile Pavarotti. Non ringrazieremo mai abbastanza il parroco di S. Benedetto Ullano, Padre George Oarga, che ci ha accolti nella sua chiesa – afferma la Federico – e speriamo che tanti abitanti di questa comunità si uniscano a noi nel ricordo di una grande artista che ha onorato la musica e la civiltà d’Italia col suo talento infinito». 
 Il rito, cui prenderanno parte il sindaco Gianni Carnevale e la Pro Loco ed al quale sono state invitate anche le scuole del paese, sarà ripreso e inserito in un dvd che sarà donato al Museo “Callas” di Zevio (Verona) e all’International Callas Archive che ha sede a Mandello sul Lario, in provincia di Lecco, nato dal “Fondo Gervasoni” che conta di tutte le registrazioni audio ufficiali e live finora pubblicate, nonché di diversi nastri privati di concerti live mai diffusi dalle case discografiche, prove di registrazione, interviste. Un immenso materiale di grandissimo interesse e valore storico raccolto in un immenso archivio multimediale dedicato alla cantante fruibile a studiosi e appassionati della grande artista. «Coltiviamo anche la speranza che la curiosità per un evento così inconsueto – conclude Cecilia Federico – possa spingere qualche persona in più, magari qualche giovane di talento, ad accostarsi all’ascolto e alla pratica del canto lirico, che è patrimonio ineguagliato di questo Paese».  
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