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COSENZA – Il progetto faraonico che potrebbe caratterizzarsi per essere l’opera di ingegneria civile più imponente e importante del secolo parlerà anche calabrese. La realizzazione del canale del Nicaragua, infatti, potrebbe vedere impegnata, almeno in una prima fase di formazione professionale, anche l’Università della Calabria. Si tratta di un’opera di cui si parla da oltre cento anni e che attraverso 286 chilometri di scavi e strutture idriche dovrebbe collegare il Pacifico all’Atlantico e viceversa generando una importante alternativa al canale di Panama. L’obiettivo è quello di offrire una ulteriore occasione di sviluppo all’America Latina ma senza dubbia la realizzazione di un’opera di questo tipo apre innumerevoli ipotesi di variazioni degli equilibri e della gestione geo-politica e geo-economica mondiale. Sotto il profilo scientifico, indubbiamente, la realizzazione del Canale del Nicaragua, laddove fosse possibile realizzarlo, costituisce una sfida senza precedenti e la possibilità per l’Università della Calabria di giocare un ruolo centrale nella formazione di tecnici e scienziati che gestiranno le economie connesse alla realizzazione del Canale costituisce per la Calabria una dimostrazione dell’alto valore tecnico e professionale raggiunto dall’Ateneo cosentino. A dimostrazione della reale fattibilità del progetto, questa mattina si è svolta una visita al Campus di Arcavacata di una delegazione del Nicaragua.
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