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COSENZA – C’è la macchina volante, uno dei tanti progetti nati dal sogno visionario e ambizioso di emulare il volo degli uccelli, o il carro armato a forma di testuggine, con tanto di cannoni a raggiera, lo “strettoio” per l’olio, sorta di frantoio meccanico ante litteram, o la cosiddetta “Vite di Archimede”, un dispositivo per sollevare l’acqua. Così come ci sono le tante sfaccettature (dalla più idealistica a quella pragmatica) di un personaggio eclettico come pochi, quel Leonardo Da Vinci considerato emblema del Rinascimento italiano nel mondo. Dei molteplici Leonardo (pittore, scultore, ingegnere, scienziato, inventore e finanche musicista), è soprattutto l’ideatore e lo sperimentatore a stare al centro del Progetto Leonardo, un’idea dell’associazione culturale Forum Telesiano e del suo presidente Gabriele Montera. Un progetto che porterà a Cosenza quaranta macchine, realizzate dallo staff del WordWide Museum Activities, il museo Leonardo Da Vinci di Firenze, sulla base dei progetti messi su carta dal genio. Le macchine, tutte in legno, funzionanti, interattive e legate ai quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) saranno esposte nel Museo dei Brettii e degli Enotri. La mostra vera e propria sarà inaugurata a dicembre e rientra nella seconda fase del progetto. La prima, intitolata “Aspettando Leonardo”, partirà a settembre e sarà caratterizzata da una serie di incontri con studiosi dello scienziato e di temi inerenti, col supporto di immagini, proiezioni e oggetti legati a Leonardo. Cinque incontri per ogni area tematica, ciascuna ispirata ai quattro elementi più una quinta categoria, la quintessenza, in cui sono raggruppati quelli che Leonardo chiama “elementi macchinali”. Studiosi e membri del comitato scientifico del progetto discuteranno dei rapporti fra Leonardo e l’indagine storica, quella scientifica, l’esoterismo e la musica. Saranno ospiti il fisico Fritijof Capra e gli storici dell’arte Carlo Pedretti e Vittorio Sgarbi, e anche economisti come Otto Bitjocka, Pierangelo Dacrema e Paul de Sury, che spiegheranno come la cultura possa diventare motore dell’economia. Il progetto, ispirato dal libro “Il calice svelato nell’Ultima cena di Leonardo” di Montera, è sostenuto da Prodinnova di Cosenza ed Exa Promotion di Milano, col patrocinio della Regione Calabria e la collaborazione del comune di Cosenza. «Un modo per mantenere viva l’attività del museo», spiega Marilena Cerzoso, direttrice di quello dei Bretti e degli Enotri, durante la presentazione del progetto, avvenuta ieri in una delle sale che ospiterà l’esposizione delle macchine. L’obiettivo è anche quello di creare un legame tra Cosenza e Milano. Perchè «è bello parlare di Calabria in una regione freddina come la Lombardia», sostiene Maria Grazia Innecco, coordinatrice del progetto. Ma, soprattutto, si vuole far diventare Cosenza un punto di riferimento del mondo leonardesco. «Il legame che Leonardo ha con Cosenza – spiega Gabriele Montera – è quello per cui nella città dei bruzi si sono sviluppati dei pensieri in anticipo, come quello di Telesio ma anche di Antonio Serra che anticipò una nuova visione dell’economia». Un progetto «molto intrigante» lo definisce Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura, che parla in collegamento via Skype e aggiunge: «La Calabria deve diventare terra delle opportunità, deve produrre ed esportare cultura, promuovendo e valorizzando quello che ha già. Negli anni passati si sono spesi fiumi di denaro che hanno lasciato poco e hanno alimentato la criminalità». Bruno Lavergata, grafic designer e docente all’Accademia delle belle arti di Catanzaro, illustra, poi, la strategia comunicativa e grafica del progetto, mentre Federico Bria, segretario generale della Bcc Mediocrati di Rende, spiega perchè la banca ha aderito al progetto.

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