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LA decisione del Ministro dell’Istruzione di anticipare i test di ingresso all’università è per il Codacons «una scelta assurda che viola il diritto allo studio degli studenti italiani», contro cui l’associazione promuoverà un ricorso collettivo al Tar del Lazio. «La scelta del Ministro – spiega il Codacons – si pone in contrasto con una serie di principi e norme costituzionali, a partire dal diritto allo studio, nel cui ambito rientra certamente il diritto di quanti intendono misurarsi con i test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, e di poter disporre del tempo minimo necessario per potersi adeguatamente preparare, laddove la scelta del Ministro di anticipare al 23, 24 e 25 luglio lo svolgimento delle prove in questione, comprime in modo inaccettabile l’intervallo di tempo a disposizione degli studenti, tra la fine degli esami di maturità, metà luglio, e la data di svolgimento di tali test».
Intanto il Codacons definisce l’anticipo «una scelta assurda che viola il diritto allo studio degli studenti italiani», contro cui l’associazione promuoverà un ricorso collettivo al Tar del Lazio. «La scelta del Ministro – spiega il Codacons – si pone in contrasto con una serie di principi e norme costituzionali, a partire dal diritto allo studio, nel cui ambito rientra certamente il diritto di quanti intendono misurarsi con i test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, e di poter disporre del tempo minimo necessario per potersi adeguatamente preparare, laddove la scelta del Ministro di anticipare al 23, 24 e 25 luglio lo svolgimento delle prove in questione, comprime in modo inaccettabile l’intervallo di tempo a disposizione degli studenti, tra la fine degli esami di maturità, metà luglio, e la data di svolgimento di tali test».
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