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QUASI mille i feriti, per fortuna non gravi tranne due casi, secondo il governatore locale Mikhail Yurevich, di cui oltre 100 ricoverati in ospedale; 725 i colpiti per il Comune, di cui 159 bambini. E’ pesante il bilancio della caduta di meteoriti avvenuta negli Urali.

Ma le cadute di meteoriti sono di casa anche in Italia, anche se gli episodi del genere avvenuti finora sono ben lontani dalla pioggia di meteoriti caduta su Cheliabinsk. E una volta successe anche in Calabria. Complessivamente sono stati 32 le occasioni accertate a partire dal 921 dopo Cristo al 1996. Lo rende noto l’esperto di meteoriti Enrico Stomeo, dell’Unione Italiana Astrofili (Uai).  Nel mondo impatti di questo tipo sono stati molto più numerosi, a partire dall’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri che cadde circa 66 milioni di anni fa, fino all’impatto del 1908 in Siberia, a Tunguska. Nel 1583 e ad essere colpita fu Castrovillari, in provincia di Cosenza. Era la sera del 10 gennaio e venne rinvenuto un masso di oltre 15 chili. Il fenomeno fu studiato anche da Bernardino Telesio, secondo quanto riporta una biografia del filosofo e scienziato firmata da Luigi De Franco.

LA LETTERA-TESTIMONIANZA – In una lettera indirizzata al marchese di San lucido Ferrante Carafa, presso il quale viveva Telesio, si legge che il meteorite “fu visto da infiniti contadini che stavano alla Campagna agli esercitii della Terra, et da molte altre persone degne di fede, che si trovorno in viaggio, et nelle Terre convicine di Cassano, di Morano, di Castrovillari, della Saracina et di Altomonte scendere dalla più alta parte dell’aria una cosa a’ guisa di folgore con un bombo e tuono grande” Si sprigionò poi “una nubbe oscura, che nella cima cacciasse fiamme di fuoco, e credo che il gran fumo, che portava seco rappresentasse la nubbe, et che la vehemenza del cadere, come in quel giorno era il cielo serenissimo facesse apparere le fiamme del fuoco”.

Secondo la testimonianza, il meteorite cadde “nel piano di sopra verso Morano, et proprio nella vigna di Giovanni Alfonso Cataldo” e in particolare piombò su “una pietra viva et grossa quanto non l’havessero levar da Terra duoi huomini, et la spezzò in mille pezzi, et da là poi venne a cadere sopra una miniera di pietra viva che in questo paese chiamano chiatra. Ispezionando il lugo della caduta apprve “il metallo dal quale usciva puzza come il Solfore, et era ancora di maniera caldo, ch’à pena si poteva sustentare in mano”. Era costituito di un materiale “di fortissima tempera” e la forma “alcuni la van raffigurando ad’ una testa di montone”. Secondo la testimonianza, comunque, non ci sarebbero stato epersone ferite.

GLI ALTRI CASI IN ITALIA E NEL MONDO – La caduta più recente finora accertata risale al 25 settembre 1996 a Fermo (Ascoli Piceno), preceduto da quello caduto a Torino il 18 maggio 1988 e a Noventa Vicentina (Vicenza) del 12 maggio 1971. Questi impatti fanno parte dei 12 accertati nel ‘900. Altrettanti sono quelli accertati nell’800, due nel ‘700. Gli episodi più antichi sono quelli registrati nel 1668 a Vago (Verona), nel 1583 a Castrovillari (Cosenza) a Valdinoce (Forlì) e Rivolta d’Adda (Cremona) rispettivamente nel 1497 e nel 1491 e infine a Narni (Terni) nel 921.

Nel mondo l’impatto più celebre e più antico documentato è quello che circa 66 milioni di anni fa causò l’estinzione dei dinosauri. Aveva un diametro di 9 chilometri e causò la formazione del cratere di Chicxulub, del diametro di 176 chilometri, sepolto sotto le coste della penisola dello Yucatan, in Messico. In Germania si trova un altro cratere molto antico, rileva l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. Si chiama Ries crater e si trova nella parte occidentale della Baviera. Si stima si sia formato fra 14,3-14,5 milioni di anni fa. Sebbene la sua origine sia controversa molti concordano nel pensare che sia stato causato dalla caduta di un asteroide. 

In Cile vi è un altro cratere da impatto molto noto, si chiama Monturaqui, ha un diametro di 350-370 metri e risale a circa 660.000 anni fa. Ma il cratere meteoritico per antonomasia è il Meteor Crater. Ha un diametro di 1,5 chilometri, si trova vicino a Flagstaff (Arizona) e si è formato circa 49.000 anni fa per la caduta di un meteorite del diametro di 25-30 metri. In Australia, nel sito chiamato Henbury Meteorites Conservation Reserve, decina di crateri del diametro compreso fra 7 e 180 metri sono la testimonianza di un meteorite caduto circa 4.200 anni fa. Un asteroide del diametro di 30-40 metri è stato invece,nel 1908, all’origine del cratere di Tunguska, in Siberia. L’oggetto ha causato un’esplosione a un’altezza di 5-10 chilometri dalla superficie terrestre e l’onda d’urto generata ha abbattuto 1.200 chilometri quadrati di foresta. Fra gli ultimi meteoriti osservati mentre esplodevano in atmosfera c’è il bolide che il 10 agosto del 1972 illuminò i cieli del Nord America ed il 2008 TC3. Quest’ultimo impatto era stato previsto: scoperto il 6 ottobre 2008, l’asteroide del diametro stimato di circa 4 metri colp l’atmosfera il 7 ottobre 2008 in corrispondenza del Sudan.

Redazione web

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