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DOVREBBE essere uno dei fiori all’occhiello della cooperazione italo-egiziana, ma rischia di appassire per soli 180 mila euro che non si trovano da parte italiana. È il progetto pluriennale Pitagora Mundus, che dovrebbe portare sui banchi di scuola di sei località calabresi circa 350 studenti egiziani di 17-18 anni, ma che la mancanza di fondi segnalata da una delle scuole coinvolte rischia di bloccare ad anno scolastico già iniziato. L’anno scorso l’iniziativa è stata presentata con enfasi, tanto che l’assessore regionale Mario Caligiuri aveva scelto l’istituto tecnico di Fuscaldo per l’inaugurazione solenne dell’anno scolastico insieme al dirigente regionale Francesco Mercurio, proprio per dare risalto al progetto e mostrare l’attenzione verso l’Egitto. Arrivò anche il governatore Scopelliti per salutare gli studenti.

Dodici mesi dopo, proprio da quella scuola del Tirreno cosentino arriva lo stop per mancanza di soldi.   A rivelarno all’agenzia AnsaMed è Alaa-Eldin Adris, curatore per conto dell’Ong Misr El-Kheri del progetto, firmato nei mesi scorsi dalla Regione Calabria e dal Ministero di Alta formazione della Repubblica Araba d’Egitto. «Noi abbiamo già firmato il via libera per i 120 mila euro che ci competono – dice Adris al termine di una missione di qualche giorno in Italia – ma dall’Istituto tecnico di Fuscaldo, dove il progetto è già partito l’anno scorso con i primi 130 ragazzi, dicono di non disporre dei fondi necessari». Addirittura, aggiunge, «abbiamo avuto la richiesta di anticipare intanto noi i 180 mila euro spettano alla parte italiana».   

In realtà, tutti coloro con cui Adriss ha parlato hanno confermato il proprio impegno per il progetto, ha riferito il dirigente di Misr El-Kheir, citanto anche l’assessore regionale competente. «Ma il nostro problema è che non troviamo nessuno che sia in grado di prendere una decisione» ponendo una firma per sbloccare i fondi, che pur – secondo quanto gli sarebbe stato riferito – dovrebbero essere disponibili in Regione.   E così i 350 studenti egiziani sono ancora in Egitto con la valigia pronta, ma senza la certezza di poter partire. Il problema in realtà si è posto solo per Fuscaldo, spiega il rappresentante egiziano, mentre per le altre cinque scuole tecniche e professionali coinvolte non sono sorti problemi. «Ma è ormai una questione di credibilità del progetto – spiega -,  anche di fronte ai genitori dei ragazzi».    Il progetto – avviato quattro anni fa e inserito in una più ampia cooperazione tra Italia ed Egitto per la formazione dei giovani anche ai fini di una politica per la immigrazione regolare in Italia – ha anche lo scopo di fronteggiare i problemi di decremento demografico in alcune aree del territorio calabrese, impedendo così la chiusura o il ridimensionamento di alcune scuole superiori. E Il giudizio sulla prima esperienza dello scorso anno a Fuscaldo era stato tanto positivo, sottolinea Adris, che si era concordato di estendere il progetto ad altre cinque località e altri 210 studenti egiziani. Ma tutto sembra ora arenato su uno scoglio da 180 mila euro. 

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