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ARRIVA anche il Calabria la televisione digitale. La partenza dello switch off è partita dall’Alto e  Basso Jonio (i comuni di Amendolara, Civita, Oriolo e Cariati e parzialmente i comuni di Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Corigliano e Rossano). Il passaggio più impegnativo è previsto per la mattina di martedì con lo switch off della zona della Sila e Presila, Cosenza, Valle del Crati, Pollino e Sibaritide. Giovedì, sempre tra le 8 e le 10 del mattino, toccherà alla provincia di Crotone e poi a seguire Catanzaro, Vibo e Reggio Calabria secondo il calentario che pubblichiamo a fianco. Entro il 15 giugno è prevista la digitalizzazione di tutta la regione, salvo quella parte sud della Calabria che capta i segnali televisivi provenienti della Sicilia Occidentale (provincia di Catania) dove il passaggio è previsto per il 19 giugno.  

COME FUNZIONA LO SWITCH OFF – Tecnicamente la conversione degli impianti si chiama switch off, cioè si tratta dell’operazione di spegnimento dei tradizionali segnali televisivi analogici e  l’accensione di quelli in tecnica digitale. Un lavoro che da mesi sta occupando molte aziende (editori e installatori), anche calabresi, impegnate nella conversione degli impianti televisivi in tutta Italia. Per gli editori si tratta di un investimento enorme in un periodo di crisi per il mercato pubblicitario (anche se la Regione Calabria ha stanziato 7 milioni di euro per un sostegno economico alle imprese) e  per le imprese del settore telecomunicazione di una manna venuta dal cielo. 

Per i telespettatori, invece, la spesa potrebbe essere esigua, si tratta di adeguare gli impianti con spese che partono da circa 30 euro per l’acquisto di un semplice decoder, ma può arrivare anche a 150 euro nel caso in cui va rifatto l’impianto. Ma, fatta la spesa, la prima novità è l’arrivo sul proprio telecomando di circa 200 nuovi canali tra nazionali e locali e lo zapping, che una volta era un piacere, diventa un vero e proprio rompicapo. 

Per la Calabria si tratta anche della prova del nove rispetto al lavoro che è stato fatto in questi anni, perché la fase sperimentale è iniziata nel 2003 e ha visto protagonista soprattutto Rai e  Mediaset in una gara per offrire nuovi canali tematici e a pagamento per non perdere quote di mercato. Le televisioni locali, invece, si sono limitate a ritrasmettere i programmi in analogico e nei prossimi giorni molte emittenti provinciali avranno la copertura del segnale in tutta la regione. Sicuramente l’offerta di programmi locali aumenterà e c’è chi paventa una nuova giungla nel settore. 

Il passaggio, come è accaduto nelle altre regioni italiane, lascerà molte famiglie con lo schermo “nero”, con disagi per gli anziani se non si è provveduto per tempo ad adeguare l’impianto d’antenna e all’acquisto del decorder. Le maggiori difficoltà si avranno nei piccoli centri di montagna dove già oggi la qualità del segnale analogico è pessima e nei condomini molto numerosi perché c’è bisogno di impianti più sofisticati e per questo più costosi. In molti casi, soprattutto nelle abitazioni con una o due o più apparati televisivi basta installare un semplice decoder per ogni tv, o comprare un nuovo televisore già predisposto per continuare a vedere la televisione, per continuare a vedere la tv senza particolari problemi. 

COSA FARE SUL TELEVISORE – Dopo le ore 10 del giorno previsto per lo switch off (domani mattina per i cosentini), sparirà il segnale analogico e a quel punto bisognerà accendere il decoder digitale e sintonizzare i canali. La stessa cosa dovrà fare chi già riceve il digitale terrestre. Se ancora non è stato acquistato il decoder, ricordiamo che ogni abbonato Rai che ha già pagato il canone, con un reddito di 10mila euro e che ha più di 65 anni ha diritto a un buono sconto di 50 euro, ma bisogna presentarsi dal rivenditore con il bollettino già pagato per dimostrare di essere in regola. Consigliamo di acquistare decoder con sintonizzazione automatica proprio per evitare contrattempi. 

Nella maggior parte dei casi, comunque non va cambiata l’antenna, bisogna prima provare e poi eventualmente chiamare un tecnico installatore. «In questa fase – afferma Gregorio Corigliano componente del Corecom Calabria – bisogna stare attenti alle truffe: non esiste nessuna “antenna digitale terrestre”, è sempre la stessa usata con l’analogico. Attenzione quindi agli installatori che dovessero dire il contrario». 

Il Corecom Calabria  vigilerà sulle imprese artigiane a partire da quelle aderenti a Confartigianato e Casartigiani con le quali ha stipulato un Codice etico e al prezziario sulle prestazioni. Si parte da 40 euro +iva per la semplice installazione di ricevitori e poi 30 euro all’ora per il lavoro di sistemazione dell’impianto, esclusi l’apparecchio e i materiali.   

E ancora il Corecom collaborerà con gli amministratori condominiali e immobiliari per l’eventuale gestione dei reclami e delle controversie che dovessero generarsi fra le parti e fornirà l’elenco dei nominativi e dei dati degli antennisti aderenti all’iniziativa reperibile sul sito https://corecom.consrc.it

 

 

 

 

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