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Ha passato diciotto anni a inviare i suoi romanzi agli editori, ricevendo solo rifiuti. Oggi Giuseppe Aloe è uno dei 18 finalisti del Premio Strega. Il suo romanzo “La logica del desiderio”, pubblicato da Giulio Perrone editore, è nella lista dei papabili vincitori di uno dei premi letterari più prestigiosi d’Italia. Giuseppe Aloe, nato a Cosenza 50 anni fa, oggi vive tra Milano e il Portogallo, paese natale della moglie. Nonostante la lunga gestazione, della sua carriera e dei suoi libri, Aloe non ha mai smesso di credere in ciò che faceva. «Io non ho trascorso un solo giorno della mia vita cosciente – ci spiega – senza leggere, studiare, annotare, raccogliere le idee. Questo è il mio lavoro. Scrivere è solo una conseguenza del sentire in un certo modo e di lavorarci sopra. A me non mi interessa la realtà dei fatti. M’interessa l’inteprtazione dei fatti. La mera realtà, qullo che ricade nella sfera del possibile non riesco neanche a vederlo, figuriamoci a scriverlo. Io faccio solo l’interprete. Per fare un esempio: io mi vedo come uno di quei traduttori simultanei, che invece di tradurre perfettamente le parole che ascolta, inizia a cambiare il senso della frase, costruisce nuovi concetti. Si dà un compito che fa naufragare il suo lavoro di traduttore, ma, in qualche modo lo libera».
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