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Il 12 aprile 1943 l’urlo delle sirene annuncia il primo bombardamento su Cosenza dei caccia-bombardieri della United states army Air force e di quelli della Royal air force. La ricorrenza verrà celebrata 69 anni dopo, inaugurando una serie di manifestazioni che ricorderanno i fatti di quel tragico anno di guerra tra la città bruzia e la Calabria intera.
Nel 2011, nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, dall’Istituto per gli studi storici e dalle associazioni “Universitas Vivariensis” e “Insieme per Cosenza”, su iniziativa degli storici Stefano Vecchione e Fedele Sirianni, dell’editore Demetrio Guzzardi, dell’ambientalista Alfredo Salzano, dell’allora presidente della commissione trasporti del Comune di Cosenza, Antonio Belmonte, del rappresentante delle ferrovie calabresi Sergio Aiello, del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Spirito Santo” Giuseppe La Barbera e dell’insegnante Maria Luisa Morrone. In quell’occasione gli alunni della scuola elementare e media hanno commemorato il tragico avvenimento con l’intervento dello scrittore Ciccio De Rose, figlio di uno dei feriti del 12 aprile al quale fu amputata la gamba destra. Insieme agli studenti hanno deposto dei fiori in piazza Spirito Santo, dove, grazie alla professoressa Maria Pizzuti della scuola “Carmela Borelli”, l’11 giugno 1983 fu inaugurato il monumento dell’artista Cesare Baccelli che ritraeva i cinque bambini la cui vita fu stroncata dalle bombe, un monumento asportato dopo soli dieci anni e mai più ritrovato.
Il 12 aprile del 2012 le stesse associazioni insieme al gruppo culturale “Il senso del tempo, il valore di un posto. Cosenza” hanno organizzato la manifestazione “Per non dimenticare. Mai. Quel giorno la morte venne dal cielo…”, una passeggiata fra i luoghi e i ricordi dell’incursione aerea anglo-americana su Cosenza del 12 aprile 1943. Appuntamento alle 17,00 presso la stazione ferroviaria di piazza Matteotti per poi proseguire verso le case colpite dalle bombe e conclusione alle 19,30 presso la chiesa di San Gaetano con il parroco don Salvatore Fuscaldo per la lettura della lapide che ricorda le vittime di quel tragico 1943.
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