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CASTROVILLARI – Si è conclusa con un meeting nazionale dal titolo “I Dialetti e le lingue minoritarie di Calabria, tra senso di appartenenza e territorio”, la seconda edizione del Festival del Dialetto. Un’intera giornata dedicata all’analisi dello stato attuale dei Dialetti e delle Lingue minoritarie regionali ospitata nella Sala Convegni di San Girolamo e seguita da un interessato pubblico, proveniente da tutta la regione, nonché da una rappresentanza di studenti delle scuole del Pollino.

L’evento, che s’inserisce tra le kermesse culturali più accreditate per la promozione e la tutela del patrimonio linguistico regionale, è stato promosso dal Centro d’Arte e Cultura 26, diretto dall’antropologa Maria Zanoni, con il patrocinio del Ministero Beni e Attività Culturali – Soprintendenza Bsae Calabria, della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e dell’Ente Parco Nazionale del Pollino.

Dopo i saluti istituzionali portati dal referente del Ministero Beni e Attività Culturali , Silvio Rubens Vivone, dal presidente dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Mimmo Pappaterra e dal  Provveditore agli Studi Luigi Troccoli, ha introdotto i lavori Maria Zanoni, presidente del Centro “26” al suo 35° anno di attività di promozione culturale.

La Zanoni ha parlato degli obiettivi del Festival: un progetto linguistico-culturale che ha come protagonisti molti giovani e meno giovani che amano il Dialetto, come bene culturale da tutelare che s’inserisce in un percorso identitario e di civiltà, che non prevarica la lingua nazionale ma la rafforza, favorendo la conoscenza, la promozione e la conservazione di un prezioso patrimonio in via di estinzione. 

A seguire l’intervento di Egidio Chiarella, dell’Ufficio Legislativo del Ministero Pubblica Istruzione, che ha portato all’attenzione del pubblico un’attenta disamina sugli interventi del Miur in materia di difesa delle lingue locali, come beni culturali, al pari degli altri innumerevoli beni, che fanno parte dell’importante patrimonio culturale calabrese.

Donatella Laudadio Marzano, già Assessore provinciale alle Minoranze etnolinguistiche, ha spiegato alla platea con il suo intervento sull’importante lavoro di ricerca del Centro Culturale “26” rivolto, in questi ultimi decenni, allo studio antropologico-linguistico, alla lingua madre, asse portante della memoria storica.

La relazione sulla donna e l’amicizia nella tradizione dei proverbi calabresi di Giuseppe Faillace, studioso del Dialetto dell’area del Pollino, e quella di Orlando Sculli di Brancaleone, studioso dell’area grecanica, hanno completato la prima parte dei lavori del Convegno. Nel pomeriggio l’incontro di studio è ripreso con la proiezione di un video clip sulle antiche tradizioni contadine e con la presentazione del volume “Terra e Casa”, Vocabolario etnofotografico in dialetto calabro, in arbereshe, in grecanico e occitano, a cura di Claudia Rende, responsabile della Comunicazione di www.arte26.it promoter territoriale accreditato dal Mibac. Sono seguite le relazioni specialistiche di Hans Kunert, ricercatore di Occitano all’Unical, di Pierfranco Bruni, coordinatore del progetto Lingue del Mibac, e di Giovanni Agresti presidente del Festival delle Letterature minoritarie d’Europa e del Mediterraneo, che, proveniente da Parigi, ha portato il suo autorevole contributo all’incontro. A conclusione dei lavori si è tenuta la cerimonia di premiazione.

 

 

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