Salvatore Branda con la moglie Nina
3 minuti per la letturaLA LORO Africa è vincente. Fatta di gusto sudista e molto calabrese che ha conquistato il palato e il piacere dei propri clienti dall’altra parte del mondo. Parliamo del ristorante “La Sosta” a Swellendam, città antica del Sudafrica con belle case in antico stile coloniale olandese.
Le recensioni di turisti e residenti su Tripadvisor hanno permesso ai proprietari del ristorante, che ha anche un’accogliente guesthouse, di venire classicati come il terzo miglior ristorante del continente africano.
Bella la storia che c’è dietro il successo di Salvatore Branda e della moglie Nina. Salvatore è di Cosenza. Fin da piccolo è un appassionato di cucina. E’ il figlio di Sarino Branda, storico direttore di Confindustria a Cosenza, ma soprattutto riconosciuto gourmet e grande esperto di vini, infatti ha scritto pregevoli pubblicazioni sul tema e fa parte dell’Accademia della Cucina italiana.
Ma anche la nonna ha avuto un ruolo nella sua passione. La nonna di Salvatore era una cuoca formidabile, cucinava tutti i giorni per la famiglia e se si presentavano 10 persone all’improvviso era in grado di improvvisare un pranzo o una cena di grandi livelli.
Sin da piccolo il cuoco che ha raggiunto il successo nella lontana Africa australe stava con la nonna e con le mani in pasta. Gli piaceva anche mangiare nei ristoranti di un certo livello quando seguiva il padre per lavoro e fin da allora avrà capito molto per diventare uno chef di rango. Gli studi in Economia alla Bocconi di Milano hanno completato molto una formazione non solo manuale. E poi la scelta di vivere tra i fornelli «perchè stavo comunque sempre in cucina, cucinavo per tutti: famiglia e amici. Era un piacere e poi ho capito che sarebbe stata la mia professione».
I primi lavori per mettersi alla prova nei ristoranti: all’Approdo di Vibo in Calabria e poi nella piazza internazionale di Milano dove ha imparato a gestire i fondamentali del mestiere. Il decisivo spostamento a Lugano e l’incontro con il grande amore Nina che porta la bussola verso il Sudafrica dove il suo papà è anche nel settore. Insieme i neo sposi gestiscono già da quattro anni il ristorante La Sosta. Salvatore va in Sudafrica, la terra di origine della moglie, per una vacanza e ne rimane rapito vista anche la sua passione per la natura che da quelle parti è ancora molto incontaminata. Situato ai piedi delle montagne di Langeberg, il ristorante ha innovato il menù proponendo la contaminazione italiana ben riuscita.
Anche a leggere illustri recensioni. Scrive infatti la rivista CountryLife: “Nel ristorante intimo puoi aspettarti un’esperienza culinaria raffinata mentre ti senti come se fossi nella sala da pranzo di un amico”. Ora il prestigioso riconoscimento rilasciato da Tripadvisor.
Branda è un calabrese che vale. Molto. Speriamo che quando si auspica che i giovani cervelli in fuga possano tornare ci si ricordi dei grandi chef che abbiamo in giro per il mondo. Potrebbero essere molto utili nella formazione di chi vuole intraprendere questa professione. Per il momento complimenti.
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