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Cesare Battisti

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Si chiede, per il diritto di replica ed a seguito dell’articolo del giornalista Paride Leporace dal titolo  “(Su Cesare Battisti) Enza Bruno Bossio scavalca gli antagonisti a sinistra” (LEGGI) pubblicato su  “il Quotidiano del sud” lo scorso 24 giugno, la pubblicazione della nota 

La Sinistra antagonista e le finestre sulla Calabria

Secondo il giornalista di origini cosentine Paride Leporace, che sulla Calabria apre le ante delle sue finestre, quella destra e quella sinistra, alternativamente e con molta circospezione, sulla vicenda di Cesare Battisti noi della sinistra antagonista saremmo stati scavalcati dalla Bruno Bossio.

Ora, è del tutto evidente che vi sia un problema generale di prospettazione e di percezione del complesso delle posizioni della sinistra radicale per molti ma non certo per un attento osservatore impegnato nel mondo dell’informazione.

È pur vero che a volte si vede solo quello che si vuole vedere, e si scrive solo quello che si vuole scrivere. Come avvenne alcuni anni fa a Cosenza, allorquando la città fu visitata dal noto “intellettuale” Stefano Delle Chiaie e la sinistra politica e di movimento, in piazza per il ‘puerile’ sentimento dell’antifascismo militante, veniva manganellata dalle forze dell’ordine mentre qualcuno discorreva serenamente con quel noto maitre à penser della cultura mondiale, conosciuto ai più come un brillante allievo ed un fine estimatore di Klaus Barbie, il cosiddetto «boia di Lione», ed appellato con il significativo titolo di “er caccola”.

All’epoca tanto interessante e dotta apparve la discussione che, per proseguirla piacevolmente e finalmente in assenza di quelle insopportabili urla degli antagonisti e del rumore tonfo delle manganellate, giustamente si decise di continuare a portarla avanti
desinando intorno ad una tavola ai tempi amabilmente apparecchiata dalla Field.

Certo, le poliedriche curiosità intellettuali non prevedono attenzione verso quel mondo “minoritario e settario” della sinistra antagonista se non quando serve per utilizzarlo magari con lo scopo di rinvigorire le accuse, tanto care a traballanti pezzi di potere del PD calabrese, di bieco giustizialismo rivolte contro Luigi De Magistris.

Stia tranquillo, il nostro, che le liste che una parte della Sinistra antagonista sta contribuendo ad allestire con De Magistris non solo non ci distraggono ma sono anch’esse saldamente ancorate ai nostri principi ed alla voglia di cambiamento dello stato di cose presente, rimanendo saldamente ancorati ai principi ed alle garanzie costituzionali.

Orbene, Adriano D’Amico non è certo l’avvocato di Cesare Battisti, come Leporace riportava nell’articolo, seppure poi corretto in malo modo, bensì un compagno esponente e dirigente di Rifondazione Comunista nonché attivista di punta del Comitato che la Sinistra antagonista calabrese ha prontamente attivato sin dal primo appello che Cesare Battisti lanciò ai “compagni”.

Da allora Rifondazione comunista, esponenti del movimento cosentino, la meritoria associazione Yairaiha, l’Osservatorio sulla repressione, sindacalisti, attivisti anarchici e di centri sociali e diversi singoli compagni hanno cercato, con non poche difficoltà, di tenere viva l’attenzione sul caso Battisti, raccordandosi anche con i familiari, gli attivisti ed i compagni di diverse nazioni, dalla Francia al Brasile, che invocano a gran voce la necessità che si consideri e si tenga conto dell’uomo, soprattutto il Cesare Battisti di oggi.

Anche la visita della Bruno Bossio, unica parlamentare ad accettare la richiesta di Adriano D’Amico a nome del Comitato, è frutto comunque, oltre che della sua costante attività in questo campo, di una approfondita discussione avvenuta nel Comitato. Discussione che ha anteposto alle nostre evidenti diversità di posizioni e di concezione della pratica politica con la citata parlamentare, l’urgenza di far uscire Cesare Battisti dalla condizione di tortura che apparati dello stato gli stanno infliggendo a mo’ di vendetta e l’impellente necessità, soprattutto, di evitare l’irreparabile.

P.S. Da quale anta si sporgeva il nostro mentre scorgeva (“… colpevole che deve essere rieducato e non solo punito”) nella finalità primaria della pena prevista dalla Costituzione l’ottocentesco principio della punizione?

Francesco Saccomanno
Segretario provinciale Federazione PRC-SE di Cosenza


Auspicavo smentite nella mia finestra dedicata a Cesare Battisti e al silenzio pubblico della sinistra antagonista. E ringrazio l’avvocato Saccomanno per non averla fatta mancare.

Avvocato come Adriano D’Amico, così definito da tutta la stampa locale, poi qualificatosi come compagno di Battista, non essendosi mai presentato come dirigente di Rifondazione Comunista. Perciò la mia correzione.

Organizzazione che mai si è fatta sentire pubblicamente nella durata dello sciopero della fame del prigioniero e che, come le altre componenti della sinistra antagonista, non ha inteso organizzare manifestazioni pubbliche sulla vicenda.

Un rumoroso silenzio pubblico che ha avuto bisogno dell’intervento del deputato Enza Bruno Bossio, non certo amata dalla vostra parte politica.

La mia anta, caro Saccomanno, è stata sempre quella del garantismo. Sono sempre stato insieme a Pannella e Mancini e anche a Luigi Gullo che del carcere propugnava l’abolizione. E da osservatore dei fatti della politica, mi sembra un mutamento degno di osservazione che molta sinistra antagonista si riconosca nel programma giustizialista di Luigi De Magistris.

Tutto qua.

Ps Nella sua coerente visione novecentesca della politica da Terza internazionale lei butta la palla in tribuna, scegliendo la mia denigrazione personale con un fatto che nulla ci azzecca con Battisti. Com’è noto ai più, ho patente di rinnegato da parte degli antagonisti più duri per aver partecipato anni fa, nel ruolo di giornalista, ad un dibattito con Stefano Delle Chiaie. Lei mi dipinge come un suo accolito. Invece, in quell’occasione, non risparmiai feroci accuse alla condotta politica e umana del fondatore di Avanguardia Nazionale come documenta la registrazione del dibattito qui consultabile (APRI).

PARIDE LEPORACE

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