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COSENZA – L’hanno presentata con tanto di conferenza stampa al Castello Ducale di Corigliano Rossano (LEGGI). All’incontro erano presenti i consiglieri regionali di maggioranza (Graziano, De Francesco, Straface), ma anche di opposizione (Tavernise). L’annuncio da dare era che all’inizio del 2023 arriveranno in Calabria i primi quattro dei tredici moderni treni ibridi a tripla alimentazione, elettrica, diesel e a batterie. Si chiamano “Blues” questi locomotori e sono realizzati dall’Hitachi di Reggio Calabria. Molto soddisfatto l’assessore regionale che ha la doppia delega al Turismo e alla mobilità, Fausto Orsomarso che ha parlato di cambiamento epocale e del definitivo pensionamento delle vecchie littorine che arrancano soprattutto sulla linea jonica.
Qualcuno però ha storto il muso. Non ovviamente l’opposizione in consiglio regionale, bensì Marco Palopoli, presidente dell’associazione XXV Aprile Marco De Simone. L’avvocato ha tirato fuori il “Contratto di Servizio” firmato l’11 novembre 2019 tra la Giunta di centro sinistra a guida Oliverio e Trenitalia, rappresentata dall’allora direttrice della Divisione passeggeri regionale Sabrina De Filippis. Infatti, è quel contratto di servizio che prevede l’acquisto di 29 treni, in particolare 14 nuovi elettrotreni a 4 casse, 13 nuovi treni bimodali e 2 locomotive diesel da consegnare, sulla base di un programma annuale già stabilito in contratto, a partire dal 2021e da concludersi entro il 2026.
«I treni bimodali (diesel+elettrico) – spiega Palopoli – sono adatti a circolare su tutte le linee ferroviarie, in particolare quella jonica. A quella data infatti fu previsto il rinnovo della flotta di Trenitalia in Calabria e ogni volta che arriva un nuovo treno, assistiamo a comunicati stampa in cui l’Assessore ai Trasporti di turno si intesta meriti di altri». Indipendentemente di chi sia il merito però finalmente questi treni sono arrivati. Il punto più pregnante della nota dell’avvocato Paolopoli però è un altro.
«Mi sarei aspettato – scrive infatti – che nell’incontro si fosse fatto anche il punto sull’elettrificazione della linea Ionica, dello stato di avanzamento dei lavori sulla tratta. Che si desse notizia ai cittadini della nostra città su quanto già speso dei 650 milioni di Euro previsti per l’ammodernamento della ferrovia ionica, per l’elettrificazione e l’eliminazione dei passaggi a livello. Che si desse conto delle ragioni per cui da oltre due anni i lavori sono fermi e l’opera rimane incompiuta. L’Accordo Quadro firmato ad Agosto 2018 tra Regione Calabria e RFI ha previsto che l’elettrificazione delle linee tra Sibari e Catanzaro Lido e tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido venissero completate entro il 2022-2023. Con enfasi nei mesi scorsi RFI ha comunicato che i lavori saranno conclusi entro il 2026, quasi magnificando l’accelerazione nell’esecuzione dei lavori. Incredibile. Che faccia tosta. Ci saremmo aspettati che l’Assessore Orsomarso chiedesse conto, indignato, a RFI dei gravi ritardi accumulati nei lavori di ammodernamento della ferrovia».
Niente di tutto questo nè dall’assessore nè dai consiglieri regionali (di maggioranza e opposizione). Eppure all’incontro era presente anche Maurizio Fanelli, direttore delle direzione Business Regionale Calabria Trenitalia. La cosa che sembra incredibile a Palopoli che i vari amministratori regionali che si succedono rivendicano ogni cosa come un loro successo. «Se qualcuno punta a contrabbandare come successi i ritardi pensando che i Calabresi non ricordino, si sbaglia di grosso. Spero che le forze di opposizione e soprattutto il PD siano capaci di rivendicare le cose buone fatte precedentemente e di incalzare nel merito e con puntualità ritardi ed inadempienze di quasi tre anni di giunte del Centro destra. Al PD e all’opposizione democratica è richiesto uno scatto di orgoglio, ma anche l’esercizio di una funzione di rappresentanza che deve essere condotta con rigore e sempre ancorata al merito delle questioni».
Nessun rappresentante del Pd era però presente all’incontro o, in seguito, ha commentato questa conferenza stampa.
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