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La recente occupazione dell'ospedale di Cariati

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CATANZARO – Oggi pomeriggio i “comitati uniti” per l’ospedale di Cariati hanno incontrato nella Cittadella Regionale il presidente Roberto Occhiuto. La risposta del governatore alle istanze mosse per il nosocomio del Basso Jonio cosentino è stata definita dagli attivisti «oggettivamente propositiva».

Il presidente Occhiuto, spiegano, «ha illustrato i passaggi istituzionali e amministrativi: essendo Cariati già inserito nel piano per il Pnrr, come Ospedale di Comunità, verrà riconfermato il piano di Longo per necessità legate a tempi tecnici, ma nella premessa che accompagna detto piano sarà indicato chiaramente che la destinazione finale dell’ospedale di Cariati sarà quella di Ospedale di Zona Disagiata e inserito con queste caratteristiche nel Piano Operativo Regionale. L’ospedale di Zona Disagiata prevede il pronto soccorso e posti letto di medicina per acuti. Il piano operativo sarà redatto e presentato entro il 31 marzo 2022».

«Non abbiamo avuto remore nel manifestare al Presidente le nostre preoccupazioni legate ad 11anni di delusioni – aggiungono i comitati – A questo proposito abbiamo evidenziato in modo forte il nostro timore di veder destinato in modo definitivo ad ospedale di comunità la struttura di Cariati, ipotesi che abbiamo fermamente rigettato trovando sponda nelle stesse parole di Occhiuto, il quale ha ribadito la sua volontà di voler aprire Cariati come ospedale di zona disagiata».

«Il presidente Occhiuto ci ha rassicurato con poche e chiare parole che la problematica legata alla emergenza urgenza, principalmente, verrà, dunque, risolta tenendo conto delle considerazioni oggettive rappresentate dai comitati e sostenute dalla normativa vigente indicate nel DM 70/2015. Andiamo via da Catanzaro con impegni precisi presi da Occhiuto – concludono – Ora è compito innanzitutto del Presidente di tener fede agli impegni assunti, mentre il territorio e le amministrazioni locali hanno il dovere di fare sentire la propria voce in modo forte e continuativo».

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