Nicola Morra ospite della trasmissione
1 minuto per la letturaCOSENZA – «La tv di stato dimentica questa regione e i calabresi che meritano rispetto». Parole di Nicola Morra.
Torniamo ancora sull’ultima puntata di “Non e l’Arena” andata in onda domenica scorsa. Con particolare riferimento all’ultima intemerata del senatore Morra, presidente della Commissione Antimafia. A suo dire, la Rai, il servizio pubblico, ignorerebbe le notizie sulla cattiva sanità calabrese. Farebbe melina. La Rai che in Calabria da mesi non molla la presa della sua informazione con interi tg regionali dedicati allo scomodo tema viene messa alla berlina.
Affermazioni gravi e anche ingenerose, poco documentate. Il celebre caso Cotticelli è esploso grazie ad una trasmissione Rai. Fu merito di un intraprendente giornalista di “Titolo Quinto” Walter Molino assistere a quel comico spettacolo che assunse per la Calabria e l’Italia i toni della tragedia che tutti ricordiamo.
Forse Morra escluso in passato alla partecipazione da Titolo V per le sue infelici dichiarazioni su Jole Santelli cerca di mantenere alta una polemica per una sua visibilità politica, e allo stesso tempo santifica la narrazione urlata di Giletti come massima espressione d’informazione per convenienza catodica.
Il caso Morra nello scorso autunno centralizzò il dibattito politico. La maggioranza del governo Conte contestò la decisione della Rai. La Rai fu costretta a scusarsi. Fu un antesignano del più recente caso Fedez.
Celebre la frase del senatore calabrese invitato da Lucia Annunziata alla trasmissione riparatrice: «Sono diventato un prodotto televisivo in questi giorni e un certo mondo politico voleva la mia testa». Ora Morra, come uomo politico, e non come prodotto televisivo, accusa la Rai di nascondere le notizie sulla malasanità in Calabria. Ma pur avendola sparata molto grossa come è solito spesso fare, questa volta le parole di Morra a quanto pare sono rimaste confinate nell’Arena di Giletti.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA