X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

COSENZA – Le assunzioni annunciate nella sanità hanno creato una prima divisione tra il commissario Saverio Cotticelli e la Regione Calabria, ma sembra non abbiano accontentato nemmeno le associazioni di categoria del personale sanitario.

Fausto Sposato, presidente dell’Opi Cosenza, Ordine delle professioni infermieristiche, ha affermato: «Dignità, qualità all’assistenza delle cure ed assunzioni. Siamo mortificati come categoria. Quando si parla di 429 assunzioni occorre precisare che è già personale che lavora, non è assolutamente un innesto di forze nuove».

«Ci saremmo aspettati numeri più elevati – ha aggiunto – per garantire i Lea. Gli infermieri sono il perno su cui ruota tutto il sistema sanitario, – scrive Sposato – 66 autorizzati in tutta la Calabria sono una goccia nel mare. Ne mancano più di 4000».

L’appello degli infermieri è chiaro: «Assumete più dirigenti delle professioni sanitarie, più tecnici, più operatori di supporto, più infermieri. Siamo stanchi, non staremo fermi. Usciremo – ha aggiunto Sposato – e protesteremo in tutta la regione perché così non va bene. Siamo a favore delle stabilizzazioni dei precari che sono stati formati e poi, in un colpo solo, mandati a casa dalla sera alla mattina. Stiamo dalla parte degli infermieri, di tutti. Sia con i precari, sia con quelli in graduatoria. Tutti – ha concluso – diventano indispensabili per una buona sanità».

Dal canto suo, il commissario Cotticelli si dice stupito, in un certo senso amareggiato dal fuoco “amico” arrivato dopo l’autorizzazione concessa relativa a 429 assunzione. Una situazione «bizzarra – dice – mai successa». Saverio Cotticelli si leva qualche sassolino dalle scarpe, in un certo senso “costretto” a spiegare perché sono state autorizzati i nuovi ingressi a tempo determinato e per quale motivo sono ancora pochi per un sistema in crisi.

«Quando si preparano nuove assunzioni bisogna valutare due fattori – precisa – una piano dell’organico e la sostenibilità finanziaria. Sostenibilità che non c’ era, secondo i tavoli ministeriali». Da qui la necessità di effettuare una ricognizione dei decreti precedenti, mettere sotto la lente ogni singola voce. Cosa che ha fatto il subcommissario Maria Crocco. Un «lavoro certosino» a caccia di ogni «singolo incarico copertura finanziaria».

Il commissario è consapevole, questo decreto «Non risolve la questione, ma abbiamo trovato in questa ricognizione almeno 560 assunzioni previste e non autorizzate che speravamo potessero essere assorbite tra pensionamenti e quota 100, non è stato così. Abbiamo ripreso un lavoro che era stato interrotto».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE