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E nell’incontro organizzato da Nazione Futura arriva la stoccata del senatore Mario Occhiuto contro il fronte del no alla città unica
È giunto il momento di farsi sentire per la fazione del «sì». Mancano solo due settimane al voto che potrebbe costituire una svolta epocale trasformando Cosenza, Rende e Castrolibero in un’unica grande città. L’associazione Nazione Futura ha indetto per ieri presso l’Italiana Hotel un incontro dal titolo “Sì alla grande città unica” al fine di far abbracciare ai votanti il progetto fusione.
«Questo appuntamento necessita di trattare gli argomenti con estrema cautela, senza farci passare per arroganti» esordisce il senatore Fausto Orsomarso.
«Ciò che, purtroppo, mi tocca riconoscere è il timore che dilaga in merito a questo progetto. È arrivato il momento sprovincializzarci e nuotare nelle acque del progresso grazie alla comprensione dei numerosi vantaggi che si trarrebbero da una città unica. Una città capoluogo più estesa porterebbe vantaggi economici a tutti e in termini economici si potrebbe parlare addirittura di 10/20 punti PIL in più. Esercitiamo la scelta del sì con coraggio!» conclude.
MARIO OCCHIUTO CONTRO IL FRONTE DEL NO ALLA CITTÀ UNICA
Secondo punto all’ordine del giorno è quello di «smentire le fake news messe in campo dal partito dei contrari» come spiega il senatore Mario Occhiuto che prosegue: «È un tentativo disonesto quello di fare credere che i cittadini dovranno farsi carico dei debiti del comune di Cosenza. Chiariamo: i comuni amministrano i servizi per i cittadini, non distribuiscono debiti. Al contrario di ciò che si pensa la fusione permetterà di ottimizzare i servizi e di ridurre i costi politici». Concordano con il quadro da lui delineato anche i consiglieri regionali Luciana De Francesco e Pierluigi Caputo.
Occhiuto descrive uno scenario capovolto rispetto a quello immaginato dal comitato del «no»: il sì non si basa su motivi astratti come il numero di abitanti, ma sulla volontà «di riunire, sotto il segno della solidarietà, una realtà già esistente». Inoltre, il progetto sarà sostenuto da una solida base economica: ben 10 milioni previsti per quindici anni coniugati a tutti i benefici di cui godono le città capoluogo, destinati al miglioramento delle infrastrutture, dei servizi, della viabilità e molto altro.
«La città unica coincide con un sogno, che sarà consegnato alle generazioni future. Infatti, non ritengo sia un caso il largo consenso che questo progetto ha riscosso tra i giovani. Non si può ignorare questo dato poiché si tratta di un importante messaggio che la generazione di domani ci sta lanciando e che si inquadra in una visione moderna di condivisione e di valorizzazione di tutte le eccellenze presenti nei tre comuni» è l’analisi di Antonino Scavelli, presidente del comitato per il sì di Nazione Futura.
«Non mostriamoci in controtendenza rispetto all’evoluzione che sta attraversando il nostro territorio. Se vincesse il no rischieremmo di essere schiacciati da altre realtà che progrediscono» è la visione della deputata Simona Loizzo. «Il no costituirebbe una sconfitta per i cittadini perché farebbe andare in fumo tutti i possibili vantaggi di avere un’amministrazione unica, un ospedale unico e tanto altro».
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