Ernesto Magorno
3 minuti per la letturaCOSENZA – Non c’è pace per ItaliaViva in Calabria dove il partito di Renzi proprio non ce la fa a strutturarsi e subisce emorragie continue. Uno sfilacciamento che non le ha nemmeno consentito di presentare una lista alle ultime regionali. «Abbiamo chiesto ad Ernesto Magorno di assumere il ruolo di nuovo coordinatore regionale di Italia Viva in Calabria. La sua esperienza e la sua competenza sono garanzie per continuare la crescita del partito nella regione». Questa dichiarazione di Ettore Rosato e Teresa Bellanova, che esprimevano anche gratitudine al lavoro finora svolto da Davide Lauria, veniva battuta dalle agenzie di stampa nel primo pomeriggio di ieri.
Nemmeno il tempo di diffondere la notizia che subito un pezzo del partito decideva di lasciare. In particolare erano i due segretari provinciali di Cosenza, Annamaria Brunetti e Antonio Palermo, a rassegnare le loro dimissioni subito dopo la decisione presa dai vertici nazionali.
«Con enorme rammarico e dopo aver doverosamente riflettuto ed ascoltato i tanti nostri compagni di viaggio di Italia Viva in Calabria e nella nostra provincia che in questi anni ci hanno affiancato e supportato nella faticosa opera di ampliamento del partito e degli iscritti, pensiamo sia giunto il momento di interrompere il nostro cammino in questo partito. La nomina del nuovo segretario regionale – evidenziano – è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Abbiamo tanto lavorato, come iscritti prima e come coordinatori provinciali di Cosenza dopo, per costruire sul nostro territorio un partito riformista che avesse un chiaro obiettivo: il coinvolgimento delle migliori energie, giovani e fresche, al fine di valorizzare i tanti talenti calabresi. Abbiamo provato in più occasioni a spiegare i motivi di questo nostro ragionamento politico nell’interesse esclusivo della crescita di Italia Viva nella nostra regione. Una crescita che sarebbe potuta avvenire solo puntando sui temi più urgenti della nostra terra e soprattutto sulle donne e gli uomini che quei temi portano avanti».
In realtà è l’ultimo atto di una divisione intestina che va avanti da tempo e che già aveva portato alla fuoriuscita dal partito del gruppo che faceva capo all’ex deputata Stefania Covello. Il punto politico è sempre lo stesso. ItaliaViva ha due anime. Una legata al primo Renzi, quello della Leopolda e del Pd. L’altra, invece, è quella che guarda con più interesse ad un polo moderato e conservatore, sempre più plausibile visto che la guerra in Ucraina ha definitivamente cancellato dal nostro panorama politico ogni forma di sovranismo.
Palermo e Brunetti, non a caso sottolineano la loro volontà di rimanere nel campo progressista anche se dicono per il momento di non voler aderire al Pd. Adesso il punto è capire quanti la pensano come i coordinatori provinciali cosentini. Magorno sembra non farsi troppi crucci.
«Svolgerò il nuovo ruolo – scrive su Facebook – con lo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto la mia attività politica in questi anni. Sono a disposizione per continuare a fare crescere #ItaliaViva in #Calabria. Ringrazio i presidenti del partito, Rosato e Bellanova, per avermi investito dell’incarico. La nostra regione, oltre ad essere una terra straordinaria e dalle grandi potenzialità, può vantare un patrimonio di energie in grado di dare un contributo importante per il futuro. Tante di queste hanno scelto il progetto di Matteo Renzi. Molti ci guardano con interesse e sono pronti a impegnarsi in prima persona per dare continuità ad un percorso che ci vedrà protagonisti nei prossimi appuntamenti elettorali».
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