Giuseppe Conte e Bianca Rende
2 minuti per la letturaCOSENZA – Bianca Rende, candidata sindaca a Cosenza, ci dice che Giuseppe Conte, sarà anche bello, ma è «soprattutto bravo» ed è questo ciò che conta per lei.
Rende si inserisce nel dibattito (valorizzandolo) innescatosi in Calabria, attorno ai bagni di folla che, in questi giorni, hanno accompagnato i comizi dell’ex premier, osannato soprattutto da un pubblico femminile, anche per il suo aspetto fisico, come se fosse un cantante o un attore.
La candidata sindaca ha condiviso a Cosenza uno di questi bagni di folla, guardando la gremita piazza dal pulpito dove si trovava, proprio assieme a Conte, che la sta sostenendo nella corsa elettorale per il Comune. La Rende, inoltre, ha bollato come «sessiste» alcune critiche sulle questioni poste.
«Ha suscitato molta curiosità e quasi invidiosa diffidenza la grande partecipazione registratasi in questi giorni alle iniziative pubbliche in piazza – dichiara la candidata sindaca – da parte del presidente Conte. Non riuscendo a dare una interpretazione a questa straordinaria affluenza, si è preferito assegnare alla fascinazione il merito di tanto successo, piuttosto che alla validità delle proposte politiche. Certamente c’è anche un fattore di questo tipo – ammette Bianca Rende – ma faremmo torto alla realtà se ci accodassimo a quella corrente di pensiero – anche un po’ sessista – per cui la partecipazione femminile sia legata esclusivamente a ragioni di carattere estetico o di stile della figura politica in questione. Quello che si è verificato ieri, il successo di popolo incontrato dal presidente Conte dice molto del cambiamento dei registri linguistici e della comunicazione politica, che dal fenomeno berlusconiano in poi, ha assunto per tutti i connotati propri della comunicazione diretta mass mediale. Non è ovviamente questo il tempo e il luogo per un dibattito sul tema, ma giusto per inquadrare una questione che ha contorni più larghi, generali e universali».
«Il presidente Conte – spiega la candidata sindaca – ha rappresentato nel primo lockdown per tante cittadine e cittadini, un riferimento importantissimo, in un momento di smarrimento individuale e collettivo generalizzato. Tra il presidente del Consiglio e la nazione, si è stretta indubitabilmente una relazione empatica affettiva. Ci pare che il messaggio lanciato da Conte, sulla necessità di un governo locale e regionale affidabile, specie nella spesa delle risorse europee, sia tale da incontrare un bisogno più generale di etica pubblica di cui si sente un gran bisogno alle nostre latitudini. Queste, mi sembrano precondizioni positive su cui oggi in più va a incardinarsi una disponibilità a accogliere le sue tesi e proposte politiche. A ciò si aggiunga, elemento di non secondaria importanza – ha concluso la Rende – la novità di due candidature femminili che hanno anche loro una capacità attrattiva che evidentemente rompe gli schemi tradizionali e crea interesse in chi è stanco della vecchia politica».
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