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Il comune di Cosenza

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Si torna a parlare dell’Amaco, la municipalizzata del trasporto pubblico, con riferimento al mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti. A intervenire sulla questione è la minoranza di centrodestra di Palazzo dei Bruzi. «A distanza di circa 20 giorni dal comunicato stampa del sindaco, Franz Caruso, che rassicurava i dipendenti della partecipata Amaco spa che tutto era risolto e che i lavoratori avrebbero percepito il loro giusto stipendio non erogato a maggio 2023, siamo oggi a raccogliere decine di telefonate di protesta dei lavoratori che un mese dopo non hanno visto ancora 1 Euro», affermano i consiglieri di opposizione.

«Il presidente Occhiuto si è interessato della vicenda sbloccandola – si legge in una nota – quindi le maestranze saranno soddisfatte soltanto grazie al Governatore. A questo punto bisogna riconoscere che quanto dichiarato a suo tempo dall’amministratore uscente Paolo Posteraro contenuto in delibera con presenza dell’attuale amministrazione, non erano dichiarazioni di circostanza ma erano la realtà dei fatti. C’erano dei debiti verso l’Amaco di circa tre milioni di euro e senza la ricapitalizzazione di quel debito l’azienda non sarebbe restata in vita, così com’è accaduto».

I consiglieri ricordano che «il 16 maggio 2022 l’amministrazione del sindaco Franz Caruso prese l’impegno di ricapitalizzare l’azienda ma ciò non avvenne e accadde l’irreparabile. Oggi ci troviamo, a distanza di otto mesi, dall’insediamento del nuovo Amministratore con l’ausilio di un pool di esperti a dover constatare i fatti».

«Un quadro tragico – commenta la minoranza di Palazzo de Bruzi mentre apprende dell’ok della Regione -. I lavoratori non hanno percepito lo stipendio di maggio e tra una settimana sarebbero maturate le spettanze di giugno. Ci chiediamo quali siano gli scenari futuri. Ancora una volta, senza il conforto di alcuni sindacati, oggi a dir il vero molto reticenti e del tutto silenti, dovremo assistere alla iniziativa spontanea dei lavoratori costretti a rischiare una indagine penale».

«Ancora non è chiaro cosa succederà con il piano presentato “concordato”, né cosa effettivamente possano rischiare i lavoratori, risultano numerosi ricorsi al piano in relazione alla pensione complementare cosiddetta “Priamo”». «In ogni caso – aggiungono i consiglieri – manifestiamo come fatto sin dal primo minuto, la nostra vicinanza a tutti i lavoratori e dipendenti dell’azienda. Nonostante i proclami non si vedono i famosi autobus elettrici, per le verità anche quelli ordinari e si nota invece un degrado enorme del trasporto pubblico urbano. È stato fermato perfino il servizio navetta “Al Volo” che consentiva di raggiungere in tempi celeri l’aeroporto di Lamezia Terme e la Stazione di Paola per i collegamenti con l’alta velocità. Si registrano solo passi indietro».

«La continuità aziendale in questo stato grava per intero sulle spalle dei lavoratori che non vedono il futuro, non vedono il presente e non vedono gli stipendi. Riteniamo sia giunto il tempo di ripensare le cure e procedere ad un trapianto invece che accanirsi fino alla morte sulle spalle e gli stipendi dei lavoratori dipendenti. Quest’Azienda andava ricapitalizzata – conclude la nota – peraltro per come la stessa amministrazione Caruso aveva più volte dichiarato, e non “portata” al procedimento di concordato preventivo. Una cosa appare certa. I dipendenti di quest’Azienda lavorano e devono essere pagati, l’Amministrazione Comunale si prenda le sue responsabilità, fino in fondo e si adoperi per dare serenità e benessere ai lavoratori dipendenti di Amaco spa».

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