Il Comune di Cosenza
4 minuti per la letturaCOSENZA – Un disavanzo di 24 milioni di euro e debiti contratti anche con l’Osl, l’organismo straordinario di liquidazione che è impegnato a gestire il dissesto, per 12 milioni di euro. Il quadro che l’assessore al Bilancio Francesco Giordano traccia dei conti di Palazzo dei Bruzi, presentando in aula il rendiconto 2021 (amministrazione Occhiuto), impone «soluzioni drastiche».
Che significa – come anticipato dall’assessore qualche giorno fa al Quotidiano – il ricorso (di nuovo, a distanza di 11 anni) alla procedura di riequilibrio pluriennale, perché applicare un disavanzo così cospicuo maturato nei due anni dalla dichiarazione di dissesto è «impensabile».
Cos’è accaduto? «Non si è compreso che il primo gennaio successivo alla dichiarazione di dissesto doveva essere considerato come il giorno 1 dell’anno 0, l’attenzione doveva spostarsi dal focus spese a quelle entrate. Invece riscontriamo una grave insufficienza della riscossione degli ultimi due anni, senza discontinuità con la gestione predissesto. L’ente doveva mettere a bilancio entrate certe, scarsamente svalutabili, e in base a quelle definire le spese e gestire pagamenti – spiega l’assessore Giordano – E invece si è andati in direzione opposta. Si sono stanziate entrate al di là della loro reale accertabilità, alternando gli equilibri. Le spese correnti, che in un Comune in dissesto andavano tagliate almeno del 10 per cento, sono invece aumentate, passando da 107 a 110 milioni di euro, dal 2019 al 2020. E come si è fatto fronte a queste spese? Molto poco con gli incassi correnti, viste le riscossioni ferme al 22 per cento. Si è trovata copertura nelle somme vincolate, negli incassi dell’Osl e nell’anticipazione. Il debito complessivo presso terzi è pari a 118 milioni di euro in buona parte riconducibili a spese di funzionamento».
Bacchettate anche per la «scarsa responsabilità nella gestione patrimonio: ci è stata trasferita una situazione confusionaria benché l’incarico fosse stato affidato a una società esterna lautamente ricompensata».
Dai banchi dell’opposizione la ricostruzione dell’assessore è stata contestata dal consigliere Francesco Caruso, candidato a sindaco del centrodestra. «ll disavanzo di 24 milioni non è della precedente amministrazione. Il dirigente lo ha detto in commissione: si è trattato di far fronte a una sopravvenuta nuova normativa (le somme del rimborso del “Salva Imprese”, che erano state attribuite all’Osl, sono state portate nel bilancio di competenza dell’ente, dopo un parere della Corte dei Conti calabrese in dissenso rispetto all’indicazione ministeriale, ndc). In tutto, quindi, si tratta di circa 11,3 milioni di euro che sono entrati tra le uscite dei Comune – ha detto Caruso – Il dirigente ci ha detto che al netto di queste decisioni, il disavanzo sarebbe stato di 6 milioni. Dai miei conti è 6 milioni 600 mila euro. Il totale fa 17,6 milioni. Si arriva poi a 24 milioni, usando, su suggerimento dei revisori dei conti, un nuovo criterio di calcolo per i fondi di dubbia esigibilità: il che, in ottica di ricorso al riequilibrio, è un punto a favore perché consente di ampliare il periodo di risanamento. Sono scelte, che non contesto e che anzi potrebbero essere anche condivisibili, ma fatte da questa amministrazione. Un rendiconto così non possiamo approvarlo, ci asterremo».
«Non ho capacità divinatorie né sono dissennato. Non porterei un disavanzo da 6 a 23 milioni per screditare la passata amministrazione. Non è stata una scelta, siamo stati costretti: diciamolo con franchezza, i bilanci 2020 e 2021 erano sballati» la replica di Giordano.
«Questo è il primo anno della nostra operazione verità» ha detto il sindaco Franz Caruso tuonando contro il suo omonimo del centrodestra che avrebbe dovuto assumersi «la responsabilità dei numeri della sua amministrazione. Abbiamo trovato un disastro – ha aggiunto – che ci costringe a rivedere il nostro programma. In queste condizioni è vietato sognare». Il bilancio consuntivo alla fine è passato con il voto favorevole della maggioranza consiliare (escluso, come vedremo Ciacco), l’astensione dei consiglieri di centrodestra e di Francesco Luberto. Giuseppe Ciacco, in linea con le altre votazioni espresse finora in materia di bilancio si è discostato dal sì espresso dalla sua coalizione, perché si trattava di pratiche ereditate dall’amministrazione Occhiuto e che dunque «portano il marchio esclusivo di quel nefasto decennio rispetto al quale declinerò sempre il mio più intransigente antagonismo dialettico» ha dichiarato, esprimendo poi apprezzamento alla maggioranza per la «responsabilità istituzionale» mostrata nel votare a favore delle pratiche di bilancio.
Approvata anche la fusione tra Amaco e Asmc (astenuti i consiglieri del centrodestra). In apertura di seduta sono stati ricordati Franco Dionesalvi e Antonello Antonante.
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