Francesco Boccia a Cosenza
2 minuti per la letturaCOSENZA – L’ombra di un nuovo rinvio minaccia il tormentato congresso provinciale del Pd cosentino. La motivazione sarebbero le (quasi) imminenti amministrative. L’indizio lo strano silenzio che aleggia in queste settimane intorno alla Federazione provinciale. Nessun incontro, nessun confronto, neppure un nome – un’ipotesi di candidatura unitaria o meno – in circolazione.
Finora l’unico a battere un colpo è stato Antonio Tursi, il leader di Controcorrente che ha incassato dai suoi la richiesta di confermare la candidatura ed è ormai a un passo dallo sciogliere ogni riserva. Sull’altro fronte, quello della ex competitor Maria Locanto, tutto tace. L’attuale subcommissaria ha fatto un passo indietro e rinunciato alla candidatura, per lavorare su una soluzione condivisa. Per il resto, solo melina. Il commissario Francesco Boccia non ha incontrato i dirigenti del Pd e la Federazione.
Non si hanno notizie di riunioni già fissate, tutto rinviato a un generico ‘dopo le feste’. Pesa ancora la fine tragicomica della procedura congressuale già avviata, sospesa e azzerata, ma è soprattutto la sconfitta rimediata alle elezioni provinciali a essere risultata difficile da digerire. Due partite gestite in parallelo, quelle del congresso e della Provincia, in cui il via libera alla candidatura (quasi) unitaria di Maria Locanto è andato a braccetto con l’intesa raggiunta dalla segreteria nazionale e dai maggiorenti locali sulla corsa di Ferdinando Nociti come successore di Iacucci. Sarà stato un caso, ma per entrambe si è assistito a una disfatta, pur con forme e misure diverse.
Quello che si vuole scongiurare ora è un terzo fallimento. E dal momento che, come si è visto, affiancare congressi di partito ed elezioni in casa dem può essere rischioso, c’è chi inizia a pensare che sia meglio procedere per gradi.
Priorità quindi alle elezioni amministrative. Quelle in programma in molti centri importanti della provincia e nel capoluogo di regione. Cosa c’entra Catanzaro con il Pd cosentino? Nulla, ma si tratta di una sfida che in questa fase impegna molto il segretario regionale Irto (per lui il primo vero banco di prova importante) e il commissario Boccia, in cui è vietato per loro fallire. Meglio evitare distrazioni.
Ecco allora l’idea: rinviare il congresso provinciale fino all’estate, celebrandolo dopo il turno delle amministrative. Chissà che il clima allora non sia più sereno.
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