Bandiere del Pd
2 minuti per la letturaCOSENZA – Si allarga la schiera dei candidati a loro insaputa nelle liste per l’assemblea provinciale del Pd. Dopo Giovanni Battista Genova e Umberto Federico, anche Rosanna Mazzia, sindaca di Roseto Capo Spulico, ha manifestato il proprio disappunto per essersi ritrovata nella lista collegata alla candidata Locanto senza esser stata interpellata.
«Neppure quando andavo a scuola qualcuno si è mai permesso di scrivere da qualche parte il mio nome senza chiedermene il permesso: si chiama rispetto. Quando decido di partecipare ad un percorso, a un progetto, lo faccio perché ne condivido merito e metodo: si chiama condivisione – scrive sul suo profilo Facebook – Quando un grande partito, di una grande provincia italiana, decide di rinnovare i suoi organismi dirigenti, lo fa sulla base di un progetto e coinvolgendo l’intera Comunità che a quei valori si ispira. Ma rende il suo percorso, seppur di democrazia interna, visibile a tutti i cittadini se vuole davvero essere un grande partito: si chiama democrazia. Senza rispetto, condivisione e democrazia, scusate la franchezza, ma c’è un problema. E non è solo l’uscita dal commissariamento. Non sono candidata a far parte degli organismi provinciali del Pd – continua – Anche se ringrazio tutti quelli che avevano accolto con entusiasmo questa notizia. Né con Maria Locanto e neppure con Antonio Tursi. Ai quali auguro buon lavoro. Perché ce n’è davvero tanto da fare!».
Nella stessa situazione di Mazzia anche l’ex sindaco di Longobucco Luigi Stasi. Ha appreso di esser candidato leggendo le liste on line. O meglio, ha riscontrato la presenza di un “Luigi Stasi” tra i candidati del collegio Basso e Medio Tirreno, sempre nella lista Locanto. «Non ho dato nessuna adesione, né accettato un inserimento in lista – scrive su Facebook – Pertanto credo e spero di non essere io».
Escono poi dalla lista Locanto anche Giulia Leonetti (Presila) e Ivan Ferraro (Rende). La prima ha comunicato di non voler essere candidata, per ragioni personali, il secondo ha fatto presente di non essere iscritto al Pd.
Candidata a sua insaputa, a quanto pare, anche la sindaca di Oriolo, Simona Colotta. Il suo nome è nella lista della candidata Locanto, ma lei lo avrebbe appreso solo dopo la presentazione. Ad ogni modo, il suo nome non sarà depennato: in mattinata ha confermato la sua partecipazione.
Ma com’è possibile che più di uno si sia ritrovato candidato senza volerlo? Probabilmente ha aiutato il fatto che i moduli utilizzati dalla Federazione provinciale per la presentazione delle liste non prevedessero la firma di accettazione: erano quelli sbagliati (errore rilevato dalla commissione regionale per il congresso e che ora dovrà essere sanato). Sarebbe bastato, per evitare l’errore, dare un’occhiata alla lista presentata il giorno prima per il congresso cittadino. I moduli usati, in quel caso, erano giusti.
(ha collaborato Franco Maurella)
Il post di Rosanna Mazzia:
https://www.facebook.com/rosanna.mazzia/posts/4816672048408721
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