I municipi di Cosenza e Rende
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COSENZA – Nel giro di pochi mesi tutte (o quasi) le remore sulla città unica che ingloberebbe Cosenza, Rende e Castrolibero sembrano essere venute meno. In queste ore si registra infatti un’inaspettata accelerazione. Circola la bozza della proposta di legge regionale condivisa a quanto pare da un fronte bipartisan di consiglieri. In estrema sintesi, l’idea è di svolgere il referendum già nei prossimi mesi e di procedere allo scioglimento dei Comuni, e quindi alla costituzione vera e propria della città unica, a decorrere dal Primo febbraio del 2025.
La città unica avrebbe una popolazione che supererebbe ampiamente i 108mila abitanti. La bozza del documento dovrà superare tutte le verifiche tecniche e normative prima di essere presentata ufficialmente e potrà subire delle modifiche.
L’iter previsto
Ma di certo, la notizia riaccende prepotentemente l’annoso dibattito sulla città unica. Dopo la presentazione della proposta di legge il primo step in Regione sarà il passaggio in commissione. Quest’ultima esprimerà poi un giudizio preliminare di merito, decidendo di adottare una risoluzione con cui chiedere al consiglio regionale di deliberare l’indizione del referendum. La palla passerà successivamente al consiglio regionale che deciderà sul referendum, indicando il quesito da sottoporre agli elettori. Successivamente alla deliberazione consiliare, il governatore indirà formalmente il referendum entro 90 giorni dalla esecutività della delibera del consiglio regionale. Potranno partecipare gli elettori iscritti nelle liste dei Comuni valide per le elezioni del consiglio regionale. Un particolare non di poco conto è che il voto non sarà ponderato, vale a dire che vincerà la maggioranza assoluta dei favorevoli o contrari senza la necessità di raggiungere un quorum. L’iter, qualora avesse un esito favorevole e procedesse senza intoppi, dovrebbe quindi concludersi nei primi mesi del 2025.
Le amministrazioni comunali non vogliono però subire passivamente le scelte della Regione e attraverso i sindaci e i presidenti dei consigli comunali intendono avere un ruolo da attori protagonisti in questo storico passaggio politico-istituzionale. Gli stessi consiglieri regionali (sia del centrodestra che del centrosinistra) avrebbero sottolineato la necessità di dialogare con i Comuni. Secondo le indiscrezioni, nonostante il passo in avanti, le perplessità degli amministratori non sarebbero estinte, in particolare a Castrolibero. Ci sarebbero state nelle scorse ore delle importanti interlocuzioni e nei prossimi giorni la situazione sembra destinata a cristallizzarsi.
Caputo: «Opportuno accelerare»
Nei mesi scorsi il consigliere regionale Pierluigi Caputo, in un’intervista sul Quotidiano del Sud, aveva evidenziato la necessità di accelerare ritenendo che il momento fosse propizio per la città unica. Quest’ultima nella relazione a corredo della proposta di legge «si pone nella certa prospettiva di un miglioramento continuo dei servizi erogati alla popolazione e della promozione di forme avanzate di collaborazione tra territori, inclusivi, questi, di evidenti analogie e gemellanze di carattere storico e civile, comprovanti i loro forti legami appunto territoriali, sociali, economici e culturali». Nella relazione illustrativa si rimarca una «unitarietà che si avverte fortemente già nella vita pratica e quotidiana dei cittadini residenti nei tre comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. Un’area urbana di certa omogeneità. Unitarietà, tra le altre, comprovata dalla recente approvazione, dei tre comuni oggetto della proposta de quo, dello schema di convenzione dell’Ambito territoriale dei trasporti, che, in caso di fusione, sarebbero ancor più potenziati ed in grado, quindi, di soddisfare precisamente, ed in modo unitario e compatto, l’intera popolazione urbana».
«Nel territorio dei tre comuni – si legge ancora nella relazione – è presente una forte identità storico-culturale testimoniata dalla presenza di monumenti unici e di inestimabile pregio e valore artistico, di strutture accademiche, sanitarie, sportive, culturali, le quali potrebbero ottenere, in una prospettiva di fusione, una maggiore e migliore crescita in termini di promozione e progresso, strutturale e non, su scala nazionale ed internazionale».
La riunione dei sindaci e la cabina di regia
Proprio mercoledì, presieduta dal sindaco Franz Caruso, si era svolta a Palazzo dei Bruzi la riunione tra i sindaci ed i presidenti dei Consigli comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero, nel corso della quale si è deciso di costituire una Cabina di regia per avviare il percorso verso la costruzione della città unica e si è convenuto, inoltre, che i tre Comuni congiuntamente possano commissionare uno Studio di fattibilità, finalizzato a prevedere come e quando istituzionalizzare il progetto. «I tre Comuni – si legge in una nota di Palazzo dei bruzi – si sono impegnati, come primo passo di edificazione della città unica, a dare vita alla Unione dei Comuni di Cosenza, Castrolibero e Rende per la gestione unitaria di servizi fondamentali per la organizzazione urbana. Nei prossimi giorni, inoltre – si annuncia -, sulla base della attività istruttoria compiuta nelle scorse settimane, i sindaci firmeranno il Piano per la gestione unitaria del trasporto pubblico locale della area urbana ed avvieranno un confronto sui contenuti dei Piani strutturali cittadini per pervenire rapidamente alla definizione del Piano strutturale d’ambito».
Loizzo (Lega): «Noi i primi ad aprire il dibattito»
La primissima reazione politica sulla città unica è stata quella di Simona Loizzo, deputata della Lega. «Siamo stati noi ad aprire il dibattito e a presentare, devo aggiungere con il sostegno esplicito solo di qualche altra forza politica del centrodestra, la prima proposta di legge», afferma la parlamentare. «La mia proposta di legge prevedeva ovviamente la possibilità di emendamenti, l’audizione dei sindaci, una forte discussione politica e legislativa. Sono naturalmente contenta che i consiglieri regionali ripresentino una nuova proposta che spero possa essere approvata, anche se ho dubbi sul fatto che i consigli comunali approvino le necessarie delibere. Sono certa che solo la città unica potrà salvare il territorio», conclude Loizzo.
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