Il consigliere comunale Roberto Sacco
3 minuti per la letturaCOSENZA – È pronto a lasciare il gruppo “Franz Caruso sindaco” e la vicenda degli scrutatori c’entra, ma fino a un certo punto. Di sicuro Roberto Sacco, terzo più votato della lista civica che porta il nome del sindaco, non ha gradito le critiche di questi ultimi giorni. La ragione però del suo malumore è più datata.
Partiamo da quello che è successo in commissione elettorale. Sacco, lei si considera ancora in maggioranza?
«Certo».
Però non ha rispettato quello che era l’orientamento dichiarato del sindaco. Lui voleva il sorteggio – e l’assessore Pina Incarnato, che presiedeva la commissione, ha sorteggiato – mentre lei ha scelto di continuare con la nomina diretta.
«Io l’ho detto subito che avrei nominato. L’ho detto un anno fa, guardi. È una mia prerogativa, lo prevede la legge. E poi ho nominato padri di famiglia, disoccupati, gente che aveva effettivo bisogno. Peraltro, spero che nessuno creda che i nomi che ho selezionato siano stati indicati solo da me».
Ripeto, il sindaco dà una linea e lei fa il contrario. Non è un comportamento da consigliere di maggioranza. Cos’ha detto al sindaco al riguardo?
«Il sindaco non mi ha mai chiamato, né prima della seduta, né dopo».
Ha detto di esser pronto a uscire dal gruppo “Franz Caruso sindaco” per fondarne uno nuovo con altri colleghi. L’intenzione è confermata?
«Certo, è solo questione di giorni. Le basi ci sono, ho già informato presidente del Consiglio e segretaria generale. Per ora siamo in due, c’è un terzo componente che deve sciogliere la riserva».
Chi sono gli altri consiglieri?
«Preferisco dirlo quando ci sarà l’ufficialità. Ma ci tengo a ribadire che confermo piena fiducia al sindaco e che il gruppo garantirà appoggio esterno all’amministrazione. E non ho nulla neanche contro il mio attuale capogruppo, Ivan Commodaro, che è una bravissima persona. Quella nota su di me credo proprio fosse ispirata da qualcun altro: ecco, è il momento invece di rivendicare la propria autonomia».
Conferma fiducia al sindaco, ma lascia il gruppo che peraltro porta il suo nome. Non le sembra una contraddizione?
«No, per nulla. Il punto è che io non posso accettare che ci sia un sindaco, Franz Caruso, che ho sostenuto e appoggiato, e un suo facente funzioni, Luigi Incarnato, che per me è illegittimo».
Aspetti. L’ex assessore Incarnato è in Comune con un incarico fiduciario e gratuito assegnato dal sindaco Caruso.
«È un collaboratore del sindaco per l’espletamento di attività di supporto alla realizzazione delle linee programmatiche. Invece a me sembra che svolga funzioni da capo di gabinetto. Incontra i dirigenti, parla con le ditte. A che titolo? Tutto deve passare da lui. A me non sta bene, io ho sostenuto Caruso non Incarnato. E poi, se vogliamo dirla tutta, una lista – il Psi – che ha preso 800 voti ottiene l’assessorato all’Urbanistica, il ruolo di capo di gabinetto e pure la presidenza della commissione elettorale che invece doveva andare a De Cicco. È normale? E guardi che non sono solo io a essere scontento. Ci sono malumori e tensioni in Consiglio, ma molti non parlano».
Prima di aprire le “ostilità” non poteva chiedere un chiarimento? Una riunione di maggioranza?
«Una riunione per parlare di Incarnato? Sta scherzando, spero. Pensa davvero che l’avrebbero convocata?».
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