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IL CASO DELLE SCHEDE BIANCHE DIVENTATE VALIDE
È la questione più recente, che stasera (domenica 17 novembre) sarà al centro di un servizio di Report. Delle 4mila e passa schede bianche del collegio, il comitato di verifica ne ha considerate 440 valide. Detto così, è una contraddizione in termini: se una scheda è bianca, come fa a ritrovarsi, aperto il plico, votata? I membri del comitato, attesta la relazione presentata a settembre, hanno registrato che quelle 440 schede bianche – circa il 10% del totale – contenevano «un segno correttamente apposto dall’elettore».
Un segno che «è risultato a volte facilmente visibile altre volte meno richiedendo una maggiore accuratezza; in ogni caso, si è trattato di segni validamente espressi». Non è un caso unico, è già capitato che in passato in fase di riconteggio si scoprissero valide schede scrutinate come bianche. Mai però con questi numeri. Lo rileva, nella relazione, lo stesso comitato: nelle precedenti legislature si era verificato nel 3 per cento dei casi, stavolta nel 10 per cento. Nella seduta di Giunta del 17 settembre, i componenti di centrodestra hanno tirato in ballo i presidenti di seggi che avrebbero sbagliato nell’attribuzione o verbalizzazione delle bianche. «Va segnalato ai soggetti competenti tale erroneo modus operandi» ha detto Luca Sbardella (FdI). D’accordo Stefano Candiani (Lega): bisogna, ha detto, «segnalare agli organi competenti le problematiche emerse sull’operato di alcuni presidenti di seggi».
LA POSIZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Ben diversa la posizione del M5S, che alla svista o mera negligenza dei seggi elettorali non sembra credere. Nelle memorie presentate alla Giunta e discusse nella seduta dello scorso 12 novembre le accuse sono esplicite. «La singolarità del risultato del processo di revisione delle schede bianche sembrerebbe essere il frutto alternativamente: di un’azione, condotta in sede di scrutinio, volta a occultare tra le schede bianche gran parte di quelle che riportavano la preferenza per Forza Italia; ovvero di un’ingerenza, successiva alla chiusura delle operazioni da parte dell’ufficio elettorale sezionale, volta ad “aggiungere” una preferenza per Forza Italia, sulla maggior parte delle schede originariamente bianche pervenute dalle singole sezioni» denuncia Scutellà. Si paventano insomma – e da qui l’esposto in Procura – «condotte penalmente rilevabili».
Anche Orrico, nella sua memoria, ipotizza «una possibile esposizione delle schede al rischio di manipolazioni» che potrebbe spiegare «perché un numero insolitamente alto di schede bianche è risultato poi attribuito in modo univoco ad un solo candidato, ossia il ricorrente». Insomma, le deputate paventano il rischio che, in un qualche momento dopo la fine degli scrutini, la custodia delle schede sia stata violata.
Ma che fine fanno le schede bianche e nulle una volta chiude le operazioni di spoglio?
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Vediamo gli aspetti più discussi della vicenda (clicca sull’argomento e leggi):
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