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COSENZA – «Gabriè ma, fammi capire, oggi si vota solo per il Congresso cittadino?». È ironica Enza Bruno Bossio quando fa notare a Petrone che sulla locandina allestita per il “grande evento” manca qualsiasi riferimento alla segreteria provinciale. Al Dopolavoro ferroviario di piazza Matteotti il clima è disteso, tra battute e strette di mano: in prima fila Carlo Guccione, il sub commissario uscente Maria Locanto, Franz Caruso e, più in disparte, Nicola Adamo e Luigi Incarnato. Del resto i pesi massimi del Pd locale sanno bene di avere il vento dalla loro parte.

E infatti, in serata, tutto va secondo i pronostici: con la “benedizione” del pressoché intero establishment del suo partito, Vittorio Pecoraro è il nuovo segretario provinciale dei dem, con oltre il 75% dei consensi.

Un risultato che arriva a ben tre anni dal commissariamento della federazione bruzia e una fase pre congressuale piuttosto travagliata, caratterizzata da continui rinvii, ricorsi, candidature avanzate e poi ritirate.

«Sono molto contento e orgoglioso di essere stato scelto tra migliaia di iscritti alla guida della Federazione provinciale. Per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo rivisto le file ai seggi, è stato un Congresso molto partecipato e che si è svolto un clima di trasparenza. La sfida che ci aspetta adesso sarà rifondativa e sono certo che insieme la porteremo a termine, grazie all’apporto dei giovani del rinnovato gruppo dirigente», ha dichiarato a caldo Pecoraro, un passato nelle fila dei Gd e già vicepresidente della Iusy (l’organizzazione giovanile dell’Internazionale socialista).

Una percentuale bulgara – e non poteva essere diversamente visti gli sponsor – lo distanzia dall’avversario Antonio Tursi, leader di “Controcorrente”. La sua mozione (slogan emblematico “Basta giocare a frica compagni”) partiva dal presupposto della necessità di rifondare il partito “dal basso”, a cominciare da quei territori in cui è quasi o del tutto assente.

«Il Pd a queste latitudini è un po’ autoreferenziale, perché non siamo capaci di parlare al di fuori delle nostre stanze – aveva detto in apertura dei lavori –, ma la nostra prossima sfida sarà proprio quella di intercettare quella parte di Pd che al momento è fuori dal Pd».

Pecoraro ha vinto ovunque tranne a Castrovillari, Roggiano e Aprigliano. L’affermazione più netta a Cosenza città dove ha ottenuto 187 voti contro i 19 di Tursi.

Altrettanto scontato l’esito del Congresso cittadino, che ha registrato l’elezione a plebiscito di Rosi Caligiuri, unica candidata alla guida del partito in città. L’enfant prodige del centrosinistra cosentino, che pure poteva contare sul sostegno dell’apparato dirigenziale di tutto il Pd, assumerà per prima la leadership del circolo unificato di Cosenza (non più frazionato in diverse sezioni).

Tra i punti cardine della sua proposta, la città unica intorno ai due poli, Unical e centro storico, la realizzazione del nuovo ospedale oltre gli steccati territoriali e la prosecuzione del lavoro già intrapreso durante la campagna elettorale al fianco di Franz Caruso insieme a un gruppo di giovani dirigenti e attivisti. Le operazioni di voto, svolte in maniera congiunta per la segreteria cittadina e provinciale, si sono protratte dalle 12 alle 18, mentre lo spoglio è andato avanti fino a tarda serata.

PAROLA D’ORDINE: RICOSTRUIRE

Il Pd cosentino, dunque, prova a rinascere dalle macerie del commissariamento, all’alba di un Congresso che fino a qualche giorno fa sembrava una vera e propria chimera. E lo fa ripartendo dai giovani, seppur espressione della vecchia classe dirigente. Su un punto tutti, anche l’eurodeputato Andrea Cozzolino, presente per l’occasione, sono d’accordo: la necessità di ricostruire un partito in crisi di identità, dilaniato da personalismi e imposizioni dall’alto.

STRALI SU MICCOLI

Per Enza Bruno Bossio lo “sfascio” del partito a livello locale risponde a un nome: quello di Marco Miccoli. «È vero che i problemi ci sono da prima ma la cosa grave – ha sostenuto la deputata – è che stata fatta un’operazione di desertificazione, soprattutto da parte del commissario Miccoli. Perché già con l’arrivo di Boccia e dei due commissari è stata avviata la ricostruzione».

Questa mattina la deputata ha festeggiato sui social: «Finalmente il Partito Democratico della Federazione PD Cosenza ha un segretario! Un giovane segretario. Vittorio Pecoraro ha solo 28 anni ma l’esperienza di militante politico nazionale da quasi un decennio. Rinnovamento ed esperienza. Voglia di ricostruire e di innovare. Complimenti e auguri anche alla segretaria cittadina di Cosenza, Rosi Caligiuri anche lei giovane e preparata. E grazie ad Antonio Tursi protagonista di una leale e partecipata competizione. Oggi vince la democrazia».

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