La prima seduta del nuovo Consiglio comunale a Palazzo dei Bruzi
3 minuti per la letturaCOSENZA – Si è insediato oggi a Palazzo dei Bruzi il nuovo Consiglio comunale di Cosenza, eletto gli scorsi 3 e 4 ottobre. Un Consiglio composto in larga parte da esordienti, alla prima esperienza in aula (e per molti, in politica).
La prima seduta, come da protocollo, si è aperta con la convalida degli eletti, la surroga dei consiglieri dimissionari (perché entrati in Giunta) e il giuramento del sindaco, seguito dall’inno di Mameli.
Il punto più atteso, però, era l’elezione del presidente del Consiglio, che si risolve come previsto. Anzi, il neopresidente del Consiglio – il consigliere dem Giuseppe Mazzuca, indicato dalla maggioranza – è andato ben oltre i voti della sola coalizione.
La maggioranza ad oggi conta su venti consiglieri, più il sindaco, ai quali però vanno aggiunti Bianca Rende, Francesco Luberto, Francesco Gigliotti e Daniela Puzzo (gli ultimi due eletti con Francesco De Cicco). In tutto, quindi, 25. I voti riportati da Mazzuca sono stati 26.
Il centrodestra ha votato Ivana Lucanto, candidata di bandiera. Lucanto avrebbe dovuto prendere 8 voti, ma si è fermata a 6. Due consiglieri di centrodestra, quindi, hanno votato per Mazzuca. Completa lo scrutinio una sola scheda bianca.
La maggioranza, dunque, si è mostrata ultracompatta, nel centrodestra qualche scricchiolio c’è stato. E se sull’elezione del presidente si potrebbe anche sorvolare, perché la partita non riguarda la minoranza, così non è per l’elezione dei vicepresidenti.
Uno dei due tocca alla minoranza, il centrodestra ha indicato Francesco Spadafora, il più votato degli eletti. Spadafora ha ottenuto 7 voti, uno in meno rispetto ai consiglieri del centrodestra. Uno dei suoi compagni di coalizione ha votato scheda bianca. Un segnale, ma soft, visto che non ha inciso sul risultato previsto. Nessun problema per il candidato della maggioranza Roberto Sacco, eletto vicepresidente con 25 voti. Le schede bianche totali sono state 2.
Per il centrodestra il voto più atteso era quello per la commissione elettorale, l’organo che ha il compito di nominare gli scrutatori e che risulta sempre particolarmente appetibile (tanto in maggioranza, quanto all’opposizione). In questo caso, a complicare lo scenario è la presenza in aula di tre minoranze formali: le coalizioni di Bianca Rende e Francesco De Cicco fanno parte della maggioranza politica, ma tecnicamente sono elette in minoranza.
I consiglieri dei due gruppi sono eleggibili, insomma, alle cariche che da regolamento spettano all’opposizione. E in effetti – e qui si trova l’unica sorpresa della seduta – in commissione elettorale è stata eletta la consigliera Bianca Rende, ma non a scapito dell’opposizione “reale”. All’interno della commissione sono stati eletti due consiglieri di minoranza (la norma dice che almeno un posto va all’opposizione e negli anni è sempre stata interpretata in senso restrittivo, con un solo seggio riconosciuto).
Nessun problema quindi per il candidato del centrodestra, Michelangelo Spataro, eletto con 8 preferenze. Per la maggioranza viene eletto Roberto Sacco, con 11 voti. Bianca Rende ha ottenuto 13 preferenze. Il suo si annuncia come un ruolo di garanzia: sarà in commissione per portare avanti la sua battaglia per il sorteggio degli scrutatori, contro la pratica – decisamente più a rischio clientela – della nomina. Battaglia in cui, in maggioranza, non dovrebbe trovare ostacoli: più volte il Pd, nel decennio trascorso, ha tuonato contro la nomina.
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