Franco Pichierri
4 minuti per la letturaUn politico navigato, dall’aplomb intatto. Non ha certo bisogno di consultare il decalogo della gentilezza e delle buone maniere. Ha la forza dell’ascolto e la furbizia dell’ammissione.
FRANCO PICHIERRI
D. Ha utilizzato un pamphlet per raccontarsi e raccontare come ha maturato la scelta di candidarsi.
R. Il titolo del libello è “Il ritorno di Babele” a tratti satirico e polemico sulle scelte che fanno i partiti, i movimenti e le istituzioni nello stesso tempo. In un momento di grande confusione politica e identitaria, l’Italia sta arretrando nel benessere e nell’economia. Così la mia città. Personalmente mi ritengo un “politico con una consolidata esperienza” che desidera ridare all’arte del governare il ruolo che le spetta. E poi sono orgogliosamente un cosentino purosangue, motivo per cui ho sentito il dovere civico di scendere in campo e metterci la faccia. Quindi una scelta ragionata politicamente senza condizionamenti di padroni e padrini.
D. Cosa contesta alla città governata da Mario Occhiuto?
R. Con il sindaco Occhiuto, credo si siano indeboliti i forti connotati culturali della città. Si sia puntato più sull’effimero che sull’esaltazione dell’arte e della cultura che ha sempre caratterizzato la nostra città. Io sono convinto che la nostra, le nostre città, così come affermava Giorgio La Pira, oltre alle opere devono avere ‘un’anima’ che le identifichi. Credo che ai nostri giovani, oltre la ‘movida’ che sicuramente può avere profili positivi, dobbiamo fargli riscoprire la passione per la musica, i teatri, il cinema, lo sport. Fargli vivere la città, godere del panorama, le opere d’arte e non essere ostaggi solo dei locali notturni. Creare dunque un fermento culturale che serve anche ad incentivare il lavoro.
D. Torna la “balena bianca” in città. Esigenza di centro?
R. Sicuramente si. Abbiamo intercettato moltissimi elettori che non si ritrovano in nessuna coalizione presente in città. Per tanto tempo lo Scudo crociato ha racchiuso la esperienza dei cattolici, dei moderati e popolari di ogni estrazione, della laboriosità dei militanti di “Comunione e liberazione” portatori dei valori insiti dalle componenti riformiste e liberali. Esperienze ed impegno che rappresentano una cospicua parte del Paese. Pertanto ritengo che l’apporto dei cattolici, in tutte le sue forme, può essere garante della democrazia che oggi sta degenerando in tutto il mondo.
D. Il suo modello di città in pillole
R. Immediatamente rivalutare l’assetto urbano, decongestionare il traffico creando percorsi di viabilità frutto di studi e programmazione. Guardare alla sanità creando un nuovo profilo. Un ospedale che, in stretta collaborazione con l’Università della Calabria ( con l’apporto delle facoltà di farmacia, chimica, biologia) e l’Annunziata, il Mariano Santo e l’INRCA che eroghino prestazioni per i pazienti cronici (che nel 2030 in Italia saranno circa 20 milioni), rafforzando e migliorando la diagnostica e le attività ambulatoriali. Realizzando così una reale ‘cittadella della salute’ . E poi la città deve avere un ampio respiro utilizzando la attuale realizzazione dell’alta velocità che avrà il suo ‘snodo’ a Montalto, sviluppandosi verso la direttrice Ionica (area della Sibaritide), ricca culturalmente ed economicamente, realizzando, così, un processo di coinvolgimento urbano (area vasta) che insieme alla attuale direttrice che si estende lungo la antica via Popilia (Campania-Lazio), guardi di conseguenza all’area della Magna Grecia.
D. Due liste a disposizione. Come ha scelto i candidati?
R. Con lo stesso criterio di un tempo, incontrando e dialogando direttamente con le variegate componenti della nostra comunità: i giovani, i lavoratori, i ceti professionali e gli inoccupati. Ricercando una sintesi che possa ricreare l’interesse verso la politica, quella più nobile, quella degli interessi comuni.
D. Che tipo di campagna elettorale sta facendo?
R. Quella del contatto umano con i cosentini, ai quali rappresentare le nostre idee sul futuro della nostra città, il contenuto del programma che abbiamo scritto con gli amici che fanno parte delle nostre liste. Quindi il tema centrale è la progettualità e i programmi politico/amministrativi per governare efficacemente la nostra comunità. Ascoltando serenamente i nostri concittadini che cercano la soluzione ai tanti problemi che stanno
affliggendo in questi ultimi anni Cosenza, è un atto di scelta democratica a cui non ho voluto rinunciare. Senza fuochi d’artificio politici e senza petardi. Tranquilla.
D. Con quale dei sette candidati vorrebbe fare il ballottaggio?
R. Con Francesco Caruso, attuale vicesindaco. Una scelta naturale. Perché vicino alle mie convinzioni ideali e politiche.
D. Quali sono i tratti distintivi per votare un politico di lungo corso come lei?
R. La competenza, l’umiltà, il dono della partecipazione e l’accoglienza. Facendo diventare il comune un “palazzo trasparente” e partecipato, dove il cittadino può esercitare democraticamente il proprio diritto alla verifica e al controllo.
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