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Francesco De Cicco

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Lo chiamano l’assessore “operaio”. Si candida perché ama Cosenza. Basterà questo per eleggerlo primo cittadino?

FRANCESCO DE CICCO

D. De Cicco lei si candida a causa delle sue rotture con l’attuale Amministrazione?
R. La mia candidatura non è individualista, ma frutto di una scelta condivisa. Nasce, infatti, da un lungo processo condiviso con un gruppo di associazioni, cittadini e cittadine che, riunitosi sotto la denominazione di “Per un futuro insieme” da oltre due anni si riuniva per immaginare soluzioni amministrative agli atavici problemi di Cosenza. All’interno di quelle riunioni, si sono poi avute diverse interlocuzioni anche con altri soggetti già strutturati con la speranza di una sintesi condivisa. Solo alla fine del processo di elaborazione del Progetto di programma, quando si doveva poi indicare una squadra e il Sindaco e falliti i tentativi di interlocuzione con altri gruppi organizzati, che il gruppo “Per un futuro insieme” è arrivata ad una sintesi che ha portato me ad essere indicato quale candidato a Sindaco.

D. Cosa la divide del sindaco uscente Occhiuto?
R. Sarò sincero: l’incoerenza e il tradimento di molte delle cose per cui mi ero speso tanto per la campagna elettorale del sindaco Mario Occhiuto. Ho creduto in lui e in quello che raccontava.. Non a caso, prese un consenso superiore al 60 per cento e sbaragliò tutti gli avversi al primo turno. Da lì in poi non ho lasciato un angolo, una strada, una casa in cui mi sono speso al servizio della comunità. Non nascondo che io e la mia lista speravamo che quel lavoro ottenesse anche un riconoscimento formale, come un assessorato. Invece nulla. Non sono stato nominato assessore né io né nessuno dei candidati della mia lista. Non siamo stati minimamente considerati. Forse perché appartenevamo, appartengo, ad un ceto sociale che non era in linea con l’idea che Mario Occhiuto aveva della sua giunta. 

D. Assessore poi lo è diventato… 
R. Sì. Con un ritardo notevole. Nominandomi assessore, il sindaco Occhiuto sapeva che avrei svolto bene il mio lavoro. Un incarico, però, affidatomi per un suo tornaconto personale. I miei ragazzi sono stati magnifici, sempre disponibili sul territorio, presenti e spesso indispensabili. Ogni chiamata, ogni segnalazione, ogni disguido è stato disbrigato. Anche nei momenti più difficili, con pochi mezzi e risorse a disposizione, ho dato il mio contributo di amministratore attento alla cosa
pubblica.

D. I candidati accorsi alla formazione delle sue liste e i cittadini sono pronti a premiarla secondo lei? 
R. Professionisti, uomini, donne e giovani prestati alla politica, hanno appoggiato questa mia presa di coscienza e hanno deciso di condividere un progetto comune per la città, candidandosi nelle liste e creando il gruppo ‘Per un Futuro Insieme’. Oggi, insieme a questo gruppo, voglio lavorare bene per la nostra città e metterci la faccia, portando con me tutto quel bagaglio umano e prezioso che mi ha permesso di poter arrivare a questo punto. 

D. Dicono che lei scende a patti con l’Amministrazione uscente…
R. Io non sono la continuità di questa amministrazione di centrodestra e voglio ribadire che dietro di me non c’è nessun appoggio o raccomandazione politica. Ho un programma corposo ma semplice da attuare, creato in collaborazione con esperti e professionisti e aperto al confronto e alle proposte della comunità. La mia candidatura non è stata decisa né da Roma né da Catanzaro. Dietro di me ci sono solo i cittadini. Ho rischiato tutto in questa candidatura a sindaco, senza scendere a compromessi politici, perché ci credo e ci crediamo tutti noi. 

D. Quali sono le qualità più importanti che deve avere un Sindaco? 
Un sindaco deve essere empatico ma soprattutto sincero e schietto. La trasparenza è la moneta con cui voglio ripagare i cittadini che vorranno riporre la loro fiducia in me. Ma, soprattutto, il compito del primo cittadino è quello di accogliere le richieste dell’intera comunità, nelle facoltà del proprio mandato. Il ruolo dei Comuni cambia e di conseguenza anche quello dei sindaci. 

D. Perché il cosentino dovrebbero votarla?
Perché credo che ormai i cittadini si sentano finalmente liberi dai legami partitici e siano pronti e vogliosi di dare il loro consenso ad un candidato che reputano affidabile e che metta a loro disposizione un programma trasparente e condiviso, come quello del mio gruppo. I cittadini ormai votano guardando il candidato, il programma, l’affidabilità. Il nostro programma rispecchia il lavoro condotto in questi anni.

D. La politica abitativa è un tema molto rilevante. Ha valutato la soluzione social housing per le periferie? 
R. Ci sono tantissimi stabili comunali abbandonati che, se fossero sfruttati con una vera politica di edilizia sociale, potrebbero diventare il vero volano dell’economia della città. Con l’attivazione delle politiche di pubblica amministrazione, a livello statale, regionale, e locale, c’è la possibilità di offrire – a diversi nuclei familiari o single – beni immobili abitativi in Social housing  che, di fatto, collocandosi a metà tra l’edilizia popolare e le proprietà private vendute o affittate a prezzo di mercato con l’obiettivo principale di fornire alloggi con buoni o ottimi standard di qualità e a canone calmierato.



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