Mario Oliverio
3 minuti per la letturaCOSENZA – Mario Oliverio è sempre più lontano dal suo Pd e sempre più vicino a Luigi de Magistris. Entrambi sono in corsa per la presidenza della Regione. Ma, fra i due, sono riprese le trattative per pervenire ad un’intesa elettorale.
All’ex governatore, che ha da poco ufficializzato il suo ritorno in campo, non è andata giù la “caccia al candidato” messa in atto dal Partito democratico, con implicito, ma abbastanza chiaro, riferimento all’annunciata candidatura del consigliere regionale Giuseppe Aieta (LEGGI), nelle liste dem, a sostegno della candidata governatrice Amalia Bruni. Lo stesso Aieta, per mesi e mesi, aveva dichiarato fedeltà ad Oliverio, specie in occasione, della rottura col Pd. Ieri, invece, è arrivata la notizia di tutt’altra fedeltà.
«Assistere passivamente alla deriva che caratterizza questa fase pre-elettorale in vista delle elezioni regionali – scrive Oliverio in una nota – è davvero sconcertante. A fronte di un centrodestra privo di credibilità e di una proposta politico programmatica per affrontare i problemi della Calabria attraverso un’adeguata ed efficace utilizzazione delle risorse che saranno messe a disposizione dall’Ue, sarebbe necessaria una concreta, convinta e determinata iniziativa per unire le forze della sinistra e progressiste liberandosi da personalismi e logiche di prevaricazione per affermare gli interessi ed il bene comune. In primo luogo, il Pd avrebbe dovuto e dovrebbe assolvere a questo compito. Finora niente di tutto ciò. Anzi, piuttosto che lavorare per unire e per creare un clima positivo ed inclusivo, chi ha la responsabilità di guidare il Pd ha scelto il metodo della “caccia al candidato” – rimarca Oliverio – pensando, erroneamente, per questa via di affrontare i nodi politici con prove muscolari. La verità è che i problemi reali della Calabria sono tenuti fuori dalla discussione e dal confronto che sarebbe necessario per sviluppare e verificare possibili convergenze e processi unitari. Purtroppo bisogna amaramente constatare che l’unica preoccupazione che condiziona le scelte è quella della collocazione dei singoli e più precisamente delle garanzie da dare ad un gruppo precostituito di candidati di venire eletti in Consiglio Regionale».
«Tutto ciò, con la evidente assenza di un progetto politico – spiega l’ex governatore – alimenta un clima di vero e proprio mercimonio e di “assalto alla diligenza” che finisce con l’aggravare il vuoto di fiducia e di credibilità della rappresentanza. La lezione della scorsa tornata elettorale avrebbe richiesto di ricorrere ai ripari per i danni enormi prodotti alla Calabria. In questo periodo a fronte della incapacità del centrodestra si è registrata un’assenza di opposizione dovuta alla mancanza di un progetto politico e di governo della Regione e ad una pratica consociativa che ha finito con appannare le gravi responsabilità del centrodestra aggravando i problemi politici ed istituzionali. In questi mesi abbiamo più volte sollecitato l’apertura di un confronto su questi temi e siamo rimasti inascoltati. È stata cinicamente posta in essere la strategia dell’abiura e dell’indifferenza che ha determinato l’isolamento del PD e generato un progressivo allontanamento dalla comunità dei democratici e dal popolo. Questa grave situazione, che rischia di esplicitarsi in un nuovo disastro elettorale, purtroppo contribuirà a rendere più drammatiche le questioni politiche finora non affrontate per responsabilità e complicità che hanno nomi e cognomi. Il nostro impegno interpreta il sentire diffuso del popolo del centrosinistra ed ha il solo scopo di rompere la gabbia che impedisce la partecipazione ed il protagonismo delle tante energie oggi compresse e mortificate. Sono esclusivamente queste le ragioni per cui noi siamo e continueremo ad essere in campo. Operazioni di bassa lega – conclude Oliverio – che evocano la peggiore stagione della degenerazione del sistema politico, non impediranno alle tante energie positive di sviluppare la necessaria iniziativa politica per il rilancio e la riqualificazione del centrosinistra e per porre al centro i problemi della Calabria».
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