Roberto e Mario Occhiuto alla presentazione della candidatura del secondo alla presidenza della Regione
4 minuti per la letturaCOSENZA – «All’atto della presentazione delle liste, io mi dimetterò dai miei incarichi e da Forza Italia perché credo che fare politica sia fare ciò che si ritiene giusto anche quando si perdono incarichi e posizioni. Tra il nome e l’appartenenza politica, io scelgo il nome».
Lo ha detto, è scritto in una nota, Roberto Occhiuto vice capogruppo vicario alla Camera di Forza Italia, nel corso di una iniziativa in cui è stata presentata la candidatura del fratello Mario alla presidenza della Regione Calabria.
Il sindaco di Cosenza correrà da solo, senza apparati partitici, con il sostegno- base di tre liste civiche. «Voglio cambiare la Calabria – ha ribadito Mario Occhiuto – sarà una campagna elettorale molto breve e intensa. Una campagna elettorale d’opinione. Dalla nostra parte abbiamo la voglia di cambiare che è la stessa voglia di cambiamento dei cittadini calabresi. Le persone in Calabria sanno bene che non possono più affidarsi ad altri, ma hanno l’esigenza di essere parte attiva di una nuova primavera. Troppi, e troppo a lungo, fino ad oggi, hanno deciso al posto dei calabresi».
Il sindaco di Cosenza, che fra l’altro è stato il primo, oltre un anno fa, a presentare un nuovo e ampio progetto per la Calabria ai calabresi, ha chiesto condivisione di questo cammino e uno sforzo per la raccolta delle firme che concretizzerà la sua corsa alla carica di governatore.
Non sono mancati i retroscena, come l’invito di Silvio Berlusconi rivolto a lui e al fratello Roberto. «Ieri siamo stati a casa del cavaliere – ha raccontato – ci ha detto che ci stima e ci apprezza, che sa cosa abbiamo fatto per la città di Cosenza perché ce lo riconoscono un po’ ovunque, ma che è stato costretto a subire il veto sugli Occhiuto da parte di Salvini». Ci sarebbe stata infatti una cena lo scorso settembre a Roma nel corso della quale «alcuni esponenti della vecchia politica calabrese avrebbero chiesto a un mediatore, parente di Salvini, l’esclusione di Mario Occhiuto. È anche legittimo, in un certo senso li capisco – ha precisato il primo cittadino di Cosenza – perché io con queste persone non avrei mai potuto stare. Adesso sappiamo con certezza che il diniego di Salvini sul mio conto era solo un pretesto per mascherare certe ombre a cui il mio nome non è gradito e che da sempre oscurano lo sviluppo della Calabria. Alla faccia del rinnovamento, la Lega nella nostra regione non fa altro che cavalcare vecchie logiche affaristiche».
Lecito, inoltre, il quesito su quali contenuti il Centrodestra porterà avanti nel corso della campagna elettorale calabrese, visto che solo fino a ieri le stesse persone oggi in campo al posto di Occhiuto vedevano in lui il miglior nome possibile per la svolta di questa regione. «È risaputo – ha affermato Mario Occhiuto – che si debba discutere prima dei programmi che dei candidati, per cui mi domando quale sarà il programma della candidata Santelli, dal momento che ha girato per due anni con me sostenendo il mio programma e le mie idee, e dicendo che io rappresentavo l’unica speranza per la Calabria. Quindi ora vorrei capire qual è il suo progetto».
Stesso discorso ripreso da Roberto Occhiuto: «Credo che Mario sia il candidato più apprezzato dai calabresi e anche quello più apprezzato dagli avversari perché gli avversari hanno girato la Calabria con lui dicendo che sarebbe stato l’unica speranza possibile. Adesso invece dovranno spiegare agli elettori calabresi che hanno mentito per due anni». Rivolgendosi poi ai candidati, Roberto Occhiuto li ha definiti «dei coraggiosi, come siamo coraggiosi noi – ha aggiunto – e questa regione ha bisogno di coraggio – Io sono vicecapogruppo vicario di Forza Italia, il numero due del gruppo, e quando Matteo Salvini ha posto questi pretestuosi veti ho detto che tra il nome e le cariche, tra il nome e l’appartenenza politica, io scelgo il nome. Sono orgoglioso di questa battaglia portata avanti da Mario perché ci sta facendo riscoprire il senso vero della politica e l’amore per la Calabria che non si scopre tanto nei partiti o nelle comode stanze. E poi faremo una battaglia contro coloro che vogliono colonizzare la Calabria senza conoscerla, prendete ad esempio Invernizzi. Noi non ci facciamo giudicare da Salvini, chiederemo ai calabresi di giudicarci. E per questo siamo pronti a una vera rivoluzione».
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