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«CALABRESI carissimi, le battaglie si vincono o si perdono; e io la mia l’ho perduta».
Inizia così un lungo post su Facebook di Mario Occhiuto pubblicato qualche minuto dopo l’ufficialità della candidatura di Jole Santelli a presidente della Regione Calabria per Forza Italia (LEGGI LA NOTIZIA). Una candidatura a lungo dibattuta, e per la quale lo stesso Occhiuto era stato tra i papabili.
«Sono scesi in campo tutti i poteri più forti per farmi fuori, e in questi ultimi mesi vi dico che me ne hanno fatte veramente di tutti i colori – scrive l’attuale sindaco di Cosenza -i partiti hanno fatto a tavolino le loro scelte per le prossime elezioni regionali con le solite logiche, legate solo ai propri interessi, che nulla hanno a che vedere con il futuro della Calabria. Ed io ovviamente secondo queste logiche non potevo che essere escluso. Il vero problema per la mia candidatura è stato rappresentato dalla mia autonomia e dalla determinazione nel voler realizzare le mie idee e proposte progettuali. Sembra un paradosso, ma è così. I partiti mal sopportano candidature troppo forti ed autonome. Forza Italia ha ceduto alla fine alla Lega di Salvini il diritto di scelta del proprio candidato e quindi praticamente ha abdicato al suo ruolo di forza politica autonoma e indipendente. Praticamente -e mi dispiace dirlo- ha abdicato a se stessa, alla sua esistenza. Non esiste più Forza Italia, esiste solo la Lega. Era già così da un po’ di tempo nel Nord Italia, e adesso il tentativo della Lega è quello di colonizzare anche il Sud».
«Io insieme a tante altre persone desiderose di cambiamento per la Calabria – continua il sindaco di Cosenza che continua a non escludere una sua candidatura autonoma – avevamo già messo in campo un progetto politico innovativo appellandoci alle forze civiche, ai tanti giovani che sperano in un futuro migliore e anche ai partiti. Un progetto che adesso dobbiamo decidere insieme se e come portare avanti; un progetto oggi aperto a possibili alleanze strategiche per la Calabria; un progetto senza uno schieramento di partiti, ma che rimane sempre meglio degli schieramenti che si presentano senza un progetto. La forza per realizzarlo è a questo punto solo nelle mani dei calabresi, dei tanti giovani che aspirano ad una Calabria più innovativa e più ricca di opportunità. Le rivoluzioni e i cambiamenti possono avvenire solo se partono dal basso, e nessuno si aspetti passi in avanti per la nostra regione in questa situazione. Solo così avremmo la forza per vincere e per cambiare concretamente la Calabria. Quando si perde una strada se ne trova un’altra, e se la strada non esiste c’è sempre la possibilità di costruirne una nuova».
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