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Il Comune di Rende

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RENDE (CS) – Qualcosa si muove sul fronte politico-amministrativo oltre il Campagnano. Da settimane si rincorrono le indiscrezioni circa  un rimpasto o addirittura un azzeramento di Giunta. Ieri Anna Maria Artese, attualmente interdetta dai pubblici uffici in seguito all’inchiesta sui lavori pubblici a Rende, ha rimesso la delega di vicesindaco. Restano però assegnate le altre deleghe assessorili. Le dimissioni sono state protocollate ieri mattina come confermato dal presidente del Consiglio comunale Gaetano Morrone.

Dimissioni “parziali”, dunque, dell’influente esponente della Giunta Manna. Artese attende inoltre la decisione del Tribunale della Libertà del 28 marzo riguardo alla possibile revoca dell’interdizione. Una scelta personale quella dell’ormai ex vicesindaco, da quanto trapela ufficiosamente. Ma i soliti maliziosi ritengono che le dimissioni da vicesindaco siano un tentativo per riequilibrare i rapporti (tesi) nella maggioranza. Il vicario Franchino De Rango spingerebbe per un azzeramento della Giunta, non è un mistero.

Ma il Laboratorio civico (la forza politica preponderante nella maggioranza del sindaco sospeso Marcello Manna) non gradirebbe il “repulisti” del facente funzione. Resta in pole position per riempire la casella vuota dell’assessorato ai Lavori pubblici (Pino Munno si è dimesso a settembre, com’è noto, in seguito al coinvolgimento nell’operazione Reset) Maria Clelia Badolato, già assessore provinciale. Bisogna capire se, dopo le dimissioni da vicesindaco di Artese, De Rango si limiterà a registrare  tale decisione e magari a nominare la Badolato come assessore ai Lavori pubblici oppure proseguirà nel tentativo di maquillage della Giunta.

Quest’ultima ipotesi è fortemente osteggiata dal Laboratorio civico che, senza mezzi termini, avrebbe fissato i paletti con il vicario. I boatos riferiscono anche di un certo disappunto di una parte della maggioranza (o almeno di una parte di essa) riguardo alla nomina di Marcello Belmonte come amministratore unico della Rende Servizi. Negli ultimi giorni si registrano vertici di maggioranza quasi quotidiani nel tentativo di trovare la quadra.

E il clima, secondo i rumors, non è propriamente sereno. D’altro canto lo scenario politico-amministrativo a Rende non suggerisce certo di dormire sugli allori. Tra pochi giorni la commissione d’accesso concluderà il lavoro per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell’ente. Il contenuto della relazione dei commissari sancirà ovviamente un passaggio decisivo per  il futuro della città. Ma a tenere banco è forse ancor di più (paradossalmente) la questione dell’approvazione del nuovo Piano strutturale comunale. Un tema mai banale, quello dell’urbanistica, oltre il Campagnano. L’unica certezza è che tutte le commissioni consiliari hanno ricevuto il materiale tecnico-informativo del Psc. Un passaggio propedeutico all’agognato approdo in consiglio comunale dove tuttavia la maggioranza, tra presunte incompatibilità e mugugni, non avrebbe i numeri per reggere l’urto della votazione.

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