Il sindaco di Cosenza Franz Caruso e i consiglieri di maggioranza
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COSENZA – Il Consiglio comunale di Cosenza ha approvato all’unanimità dei presenti (20 sì, che comprendono la maggioranza Caruso e Bianca Rende) la mozione che impegna l’assise a modificare lo statuto per inserire un riferimento simbolico allo “Ius Soli” e istituire la cittadinanza onoraria per i minori figli di genitori stranieri che risiedono a Cosenza. Si tratta, per ora, di un atto che non produce effetti diretti sulle norme che regolano la vita dell’ente, ma ha da un lato valore politico – si sollecitano le forze politiche nazionali ad affrontare il tema, in un momento in cui la discussione sullo ius scholae è stata affossata e chissà se entrerà nell’agenda del prossimo Parlamento – e dall’altro è propedeutico all’avvio del lavoro di revisione dello statuto.
COS’È LO IUS SOLI
Lo ius soli – dal latino ‘diritto del suolo’ – indica, in campo giuridico, il diritto alla cittadinanza legato al luogo di nascita. Al momento in Italia vige il principio dello ius sanguinis (diritto di sangue), per cui si ha diritto alla cittadinanza solo se nati da almeno un genitore italiano. I bimbi figli di una coppia straniera devono attendere i 18 anni e dimostrare di aver risieduto senza interruzioni in Italia. Nel 2015 fu presentata una proposta di legge per introdurre lo ius soli, ma la proposta non passò al Senato perché mancò il numero legale. Nei mesi scorsi si era aperta in Parlamento la discussione sullo ius scholae, che estendeva ai bambini nati in Italia da genitori stranieri o arrivati in Italia prima dei 12 anni di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver completato un ciclo scolastico di cinque anni.
COSA PREVEDE LA MOZIONE APPROVATA A COSENZA
Chiariamo subito un punto. La mozione (e la successiva modifica dello statuto) non aggira la norma nazionale, perché la cittadinanza di cui si discute è quella ‘onoraria’, dunque un titolo onorifico concesso dal Comune. La mozione – primi firmatari i consiglieri Chiara Penna e Francesco Turco – prevede due modifiche statutarie: l’inserimento di un riferimento «simbolico» allo Ius Soli (come principio in cui il Comune si riconosce) e l’istituzione della cittadinanza onoraria per i minori nati in Italia da genitori stranieri che risiedono a Cosenza, con permesso di soggiorno, o nati all’estero ma che hanno completato in Italia almeno un ciclo scolastico o di formazione e vivono in città.
Il testo è ispirato a un ordine del giorno approvato il 21 febbraio scorso dal consiglio comunale di Bologna, che ha portato, a fine giugno, alla modifica dello statuto del capoluogo emiliano (qui la delibera approvata da Bologna). A Cosenza l’iter è stato avviato il 4 marzo, quando il Consiglio ha votato l’iscrizione all’ordine del giorno della mozione, arrivata poi in aula giovedì scorso. Accanto alle modifiche di statuto, la mozione impegna poi il sindaco e la Giunta a istituire una cerimonia speciale il 20 novembre, in concomitanza con la “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, quale «atto simbolico, nell’auspicio di un’effettiva riforma del diritto di cittadinanza a livello nazionale», e una “Festa della cittadinanza”, «per promuovere nelle scuole la riflessione sul tema in modo trasversale dedicando ore di didattica all’approfondimento e alla sensibilizzazione su cosa significhi essere cittadino».
Il conferimento della cittadinanza onoraria – chiede ancora la mozione – avverrà nel corso di una cerimonia pubblica, che potrebbe essere fissata nei giorni del 17 marzo (Giornata della Costituzione e dell’Inno e della Bandiera) oppure del 21 maggio (Giornata internazionale della diversità culturale).
L’ITER
Con il via libera alla mozione, inizia l’iter di stesura delle modifiche di statuto che andranno discusse in commissione Affari generali. La proposta di delibera sarà poi portata all’attenzione di nuovo del Consiglio comunale, che dovrà approvarla con maggioranza qualificata. Come prevede l’articolo 6 comma 4 del Testo unico degli enti locali, servirà in prima seduta il sì dei due terzi del Consiglio. Se il quorum non venisse raggiunto, le modifiche potranno essere approvate poi in sedute successive, ma entro 30 giorni, e con un doppio voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
IL DIBATTITO POLITICO
La mozione è stata condivisa in aula dal centrosinistra, mentre tra i banchi del centrodestra gli unici a partecipare al dibattito sono stati i consiglieri di Fratelli d’Italia Giuseppe d’Ippolito, Francesco Spadafora e Ivana Lucanto. I meloniani hanno espresso la sua contrarietà alla mozione, sia nel merito (la proposta è stata etichettata come “inopportuna e demagogica”) che rispetto al metodo (ad esempio la mancata condivisione con la minoranza, pur trattandosi di un processo di modifica dello statuto). FdI ha depositato 11 emendamenti alla mozione, su cui ha chiesto il confronto con la maggioranza. Confronto che non c’è stato: già durante il dibattito i consiglieri Francesco Alimena (Pd) e Francesco Turco (Franz Caruso sindaco) hanno definito “irricevibili” gli emendamenti. Fratelli d’Italia ha quindi lasciato l’aula al momento del voto.
“La mozione portata in aula esprime un sentire condiviso dalla città” ha ribattuto nel corso del dibattito il sindaco Franz Caruso, in risposta a chi aveva obiettato che i problemi della città sono altri . “È giusto che se ne parli qui, ora: questo Consiglio si dimostra palestra in cui si formano le coscienze – ha proseguito – Siamo pronti a condurre una battaglia, partendo dalla democratica Cosenza, a sostegno di quel milione di bambini che si sentono italiani e che hanno tutto il diritto di esserlo. Questa mozione invia un preciso messaggio politico contro ogni forma di discriminazione e contro tutte le disuguaglianze”.
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