L'incontro al Dam dell'Unical
3 minuti per la letturaCOSENZA – Consolidare, costruendo rete sul territorio, l’opposizione in strada e per le piazze con l’intento di mettere un freno alla stagione dell’odio, delle disuguaglianze, degli effetti del neoliberismo e del conseguente depauperamento del welfare. Prosegue perseguendo gli ideali dell’antifascismo e dell’antirazzismo l’attività di opposizione delle sardine calabresi in contrasto con la linea politica di Matteo Salvini e di quelle che definiscono destre populiste, nonostante le polemiche dei più scettici che davano per spacciato subito dopo l’esito delle regionali il movimento nato in Emilia e poi ramificato in tutta la penisola.
Le sardine cosentine tengono banco e proprio ieri hanno convocato presso il D.A.M, il Dipartimento autogestito dell’Università della Calabria un’assemblea pubblica rivolta alle associazioni, ai comitati e ai movimenti del territorio, per discutere e individuare una serie di operazioni volte a limitare l’avanzata dei populismi, le politiche che incrementano le disuguaglianze sociali e alimentano l’odio razziale, all’interno dei confini regionali dai quali intendono ripartire nell’ottica di uno sviluppo del Mezzogiorno rivendicando alcuni dei principi costituzionali, senza tralasciare il diritto ad una sanità pubblica di qualità, un’istruzione qualificata accessibile a tutti gli studenti, valida da Nord a Sud, un’occupazione altrettanto dignitosa e garantita a prescindere dalla provenienza regionale.
Presente all’incontro anche la referente regionale, Jasmine Cristallo che ha commentato il risultato elettorale calabrese. Chi hanno appoggiato le sardine nella competizione elettorale e come si orienteranno rispetto al movimento emiliano? «Ho voluto un abbraccio dai ragazzi delle piazze in Emilia – ha detto la Cristallo (GUARDA L’INTERVISTA VIDEO) – perché nessuno parlava della nostra terra. La Sinistra deve riflettere sui propri errori, noi non siamo un soggetto politico ma un movimento apartitico che non si poteva schierare con il Pd essendoci in corsa anche un soggetto civico e i Cinque Stelle, oltre alla destra. Sono andata a votare ma non condanno chi non ha partecipato alla vita politica rinunciando ad esercitare un diritto difficilmente raggiunto da noi donne. In Calabria dobbiamo provare ad avvicinare il popolo alla politica partendo dal basso. Sono una meridionalista convinta nei prossimi giorni sarò a palazzo Chigi dove porteremo un documento e si parlerà della necessità di infrastrutture per il Sud, di autonomia differenziata, di ambiente di aziende che hanno un forte impatto ambientale nel Meridione, le sardine non sono solo i quattro ragazzi di Bologna, con loro siamo d’accordo su alcuni punti fondamentali ma abbiamo una nostra autonomia» ha concluso
«Crediamo sia fondamentale la questione del lavoro e dell’istruzione – hanno detto ancora le Sardine cosentine – viviamo in un Sud svuotato, e chi rimane spesso vive in condizioni di lavoro drammatiche. L’occupazione si trasforma in una condizione di ricatto. Sarebbe bello poter dare agli studenti gli strumenti per restare, diritto allo studio garantito e università aperte al territorio. Viviamo poi in una regione che ha grande bisogno di infrastrutture e di un sistema sanitario che garantisca il diritto alla salute. Tutti hanno diritto ai servizi essenziali, non accettiamo la disparità nella spesa pubblica pro-capite tra Sud e Nord», concludono i portavoce, gli stessi che hanno organizzato la manifestazione il 30 novembre e che ora lanciano richieste precise per una riforma della legge elettorale che tenga conto di tre aspetti: la revisione delle soglie di sbarramento, la scelta della doppia preferenza di genere e l’inserimento del voto disgiunto, tutti meccanismi considerati per slegare il voto clientelare.
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