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È stato convocato per lunedì 11 alle 11 il consiglio comunale di Cosenza chiamato a dichiarare lo stato di dissesto.
Lo ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente del Consiglio Pierluigi Caputo.
L’assise non ha naturalmente margine: nel caso in cui non dichiarasse il dissesto, il Consiglio verrebbe sciolto dal prefetto.
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Deliberato il dissesto, verrà nominata, con decreto del presidente della Repubblica (e su indicazione del Viminale) una triade di commissari, che dovrà occuparsi del risanamento dei conti e la liquidazione dei debiti al 31 dicembre 2019.
Tutto quello che relativo al pregresso, come residui attivi e passivi, sarà estrapolato dal bilancio e passato alla gestione straordinaria. L’amministrazione comunale, guidata da Mario Occhiuto, dovrà invece definire un’ipotesi di bilancio riequilibrato con cui inizia la nuova vita finanziaria dell’ente. Il Comune dovrà innalzare al massimo Irpef e Imu (a Cosenza è già così, ci sarà solo il ritocco all’Imu dal 10,4 al 10,6), contenere le spese e contribuire all’onere della liquidazione con l’alienazione del patrimonio non strettamente necessario per le funzioni istituzionali dell’ente, l’avanzo di amministrazione ed eventualmente la contrazione di un mutuo a carico del proprio bilancio.
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All’ordine del giorno, prima della dichiarazione di dissesto, compaiono anche una serie di altre pratiche in materia di bilancio. Il Consiglio dovrà approvare il bilancio consolidato del 2018, dare il via libera a un paio di variazioni di bilancio (trasferimenti ministeriali finalmente arrivati) e riconoscere debiti fuori bilancio, relativi a contenziosi persi, pari a 1 milione e 200mila euro. Una parte dei debiti (200mila euro) sono stati già pagati, in realtà, perché i creditori hanno promosso azioni esecutive: si tratta quindi di svincolare le risorse ferme in tesoreria. Il resto riguarda altre sentenze per cause iniziate quasi tutte prima del 2008. I debiti più recenti riguardano le spese legali che il Comune è stato condannato a pagare per i contenziosi promossi e vinti dai vincitori del concorso per dirigenti.
I numeri che conteranno lunedì non saranno però solo quelli del bilancio, ma anche le presenze in aule. Per approvare le pratiche ne servono 17. La minoranza potrebbe disertare: Damiano Covelli, capogruppo del Pd, ha convocato una riunione per domani, allargata a tutta l’opposizione per decidere il da farsi. In maggioranza, intanto, è già scattata la conta.
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